Conto alla rovescia, a Valmontone, per l’inizio di “Memorie Urbane”, il Festival internazionale che si pone l’obiettivo di trasformare le zone più trascurate delle città in un museo a cielo aperto, accessibile a tutti. Non tutti si trovano d’accordo, però, con questo progetto curato dall’Associazione Culturale Cornelia che considera l’arte urbana contemporanea uno strumento per dare nuovo risalto a spazi che sono solitamente trascurati, in disuso o decadenza.
La street art, o arte di strada, oppure arte urbana, è il nome che i mass mèdia hanno dato a questa “arte” che si è manifestata, spesso illegalmente, nei luoghi pubblici. Gli “artisti” rivendicano le strade e le piazze per poter esporre le proprie “opere”. Ed è qui che nasce il problema e cioè che le strade e le piazze sono di tutti e c’è a chi non piace questo tipo di “arte”.
A Roma sono nati gruppi come il Retake che si adoperano nel rispetto della salvaguardia del decoro urbano, anche nel rispetto delle leggi in vigore che vietano di “imbrattare” muri o carrozze di treni o autobus o monumenti, mentre da un punto di vista opposto sono nati, sempre a Roma, interi quartieri che promuovono la “street art”.
Ci piacerebbe sapere la vostra su questo argomento e di seguito pubblichiamo il programma del progetto Memorie Urbane patrocinato dal Comune di Valmontone.
IL PROGETTO:
IL PIÙ GRANDE FESTIVAL DI STREET ART MAI REALIZZATO IN ITALIA.
40 artisti, 8 città, 4 province e 2 regioni unite sotto un unico manifesto: Memorie urbane.
Trasformare le zone più trascurate delle città in un museo a cielo aperto, accessibile a tutti.
Portare l’arte contemporanea nelle strade e metterla in contatto con il territorio, per stimolare un processo di interazione e contaminazione reciproca. L’arte come strumento per riscoprire le nostre città e ridare nuovo risalto a spazi che sono solitamente abbandonati e privi di una qualificazione.
Questa l’intuizione alla base di Memorie Urbane, il festival di street art che coinvolge ben 9 città sparse tra le province di Roma, Latina, Frosinone e Caserta. Valmontone (unica nella provincia di Roma), Gaeta, Terracina, Fondi, Arce, Latina, Priverno e Caserta saranno quindi lo scenario di questo imponente “laboratorio artistico a cielo aperto” – degno delle principali capitali europee – che si svolgerà tra marzo e giugno in un’inedita esplosione di colori.
Giunto alla sua quarta edizione, con oltre 90 muri già realizzati, quest’anno Memorie Urbane non nasconde le proprie ambizioni e aumenta il numero di artisti, eventi e collaborazioni. Degna di nota la partnership con il festival della capitale lituana Vilnius street art.
40 sono infatti gli ospiti provenienti da 13 paesi e 3 continenti: Italia, Lituania, Inghilterra, Polonia, Spagna, Norvegia, Portogallo, Grecia, Germania ma anche Brasile, Argentina, Russia, Cina e Stati Uniti, di cui la metà non ha mai dipinto in Italia.
Dalla Germania: 1010, ALIAS; Ecb Hendrik Beikirch conosciuto tra le altre cose per aver realizzato il muro più alto del mondo; Case della crew Maclaim.
Dalla Francia: Shaka, Kan, Levalet, Jana e J’s e Ella & Pitr, famosi – questi ultimi – per le loro opere monumentali dipinte sulle terrazze e su enormi piazzali. Così come da Oltralpe giunge a Memorie Urbane MTO, tra gli artisti più controrversi del momento.
Ancora, dall’Inghilterra atterra David Walker, storico street artist e che ha realizzato per Atac un biglietto in occasione dell’edizione “biglietti d’autore” 2014.
Per la prima volta in Italia anche Adomas Žudys / AWK (Lituania), Apolo Torres (Brasile), Bezt(Polonia), Pichiavo (Spagna), Doa (Spagna), Sema Lao (Francia), Ino (Grecia), Milu Corech (Argentina) e Stein (Norvegia).
E non si fermano qui i tanti i nomi europei e internazionali ospitati in questa edizione.
Dalla Spagna: Btoy, Pablo S Herrero e David De La Mano.
Dal Portogallo: Eime e Frederico Draw, Ernest Zacharevic dalla Lituania e Natalia Rak dalla Polonia.
Dall’Argentina: Pastel, Bosoletti, Elian. Ancora: Martha Cooper dagli Stati Uniti; Alexey Luka dalla Russia .
Non manca un pizzico d’Italia: da Vesod a Pixel Pancho, passando per 108, Eduardo Tresoldi, Fra Biancoshock e Millo.
Memorie Urbane nasce nel 2011 da un’idea di Davide Rossillo, presidente di Turismo Creativo, da sempre sostenitore dell’arte contemporanea come elemento di dinamismo culturale e strategia di crescita socio-economica, culturale e turistica. Il Festival, noto ormai per aver portato l’arte urbana a Gaeta e Terracina, le prime città che hanno aderito all’iniziativa, si muove in continuità con il patrimonio storico, artistico e naturale del territorio e lo sottolinea anche nel nome che si è scelto: Memorie Urbane, che rievoca quanto la “memoria” sia considerata fondamentale come punto di partenza, pur in un processo innovativo proiettato verso il futuro.
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