"Si tratta di un allarme più mediatico che reale, finora quello che abbiamo sono due casi di supposta meningite". Si è espressa così la dottoressa Silvia Aquilani, dirigente dell'unità operativa della Asl che si occupa della gestione delle emergenze, sui casi che in questi giorni stanno mettendo in apprensione la Tuscia, a cominciare dalla tragica scomparsa del 16enne Luca Graziosi per passare agli altri casi sospetti segnalalati a Civita Castellana, città nella quale, peraltro, Luca Graziosi frequentava le scuole superiori.
La dirigente ha affrontato la questione in occasione di un incontro organizzato alla Asl di Viterbo alla Cittadella della salute, dove era in programma la presentazione del nuovo piano integrativo riguardante i pazienti diabetici. "Nel caso del ragazzo scomparso, che ha colpito tutti noi, il responsabile – spiega la Aquilani – è probabilmente il meningococco. Un evento drammatico ma purtroppo non così improbabile in età adolescenziale. La patologicità di questo germe subentra in concomitanza di altri fattori: il ragazzo aveva appena avuto un'influenza e, essendo uno sportivo, era sottoposto a stress".
Per quanto riguarda i casi di Civita Castellana l'allarme sembra rientrare, visto che si trattava di un'influenza e di una polmonite ed è per questa ragione che la Aquilani ha affermato: "Sembra quasi che ci sia un'equazione. Un ragazzo di Civita Castellana ha la febbre? Meningite. Non è così, si tratta di un ragionamento aberrante. L'allarme per questa patologia non esiste. A preoccupare più che altro è l'influenza: la vaccinazione quest'anno è stata un fiasco, e i virus se ne sono accorti".
Situazione sotto controllo anche per la ragazza ricoverata all'ospedale di Belcolle: "La ragazza è stata subito portata a Belcolle – riferisce Silvia Aquilani – e trattata con gli antibiotici per scrupolo, le successive analisi non hanno riscontrato alcuna meningite. Purtroppo è scoppiata la paura, ho ricevuto personalmente 50/50 telefonate di persone preoccupate per febbre alta o raffreddore"
Inoltre, parlando in generale della meningite, la dirigente ha spiegato che "i soggetti realmente a rischio sono pochi, e sono già stati tutti individuati e trattati. A Civita Castellana sono disponibili tutti i farmaci necessari per la chemioprofilassi. Ma parliamo di un germe che non sopravvive cinque secondi all'aria aperta, chiudere scuole e uffici pubblici non ha senso".
Anche il commissario Luigi Macchitella è intervenuto sulla vicenda: "E’ scattato l’allarme per due casi di supposta meningite, dopo il ragazzo morto all’ospedale di Civita Castellana, per il quale è in corso l’autopsia e non sappiamo con certezza ancora le cause. L’invito è a non dare informazioni che non siano corroborate da fatti si finisce che 37 di febbre si trasformino in meningite".
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