Con il messaggio del presidente della Provincia Marcello Meroi vogliamo concludere la Giornata del Ricordo delle vittime delle foibe.
“Ricordare il dramma delle foibe e degli esuli istriani è un dovere civile e morale, indispensabile a sanare le ferite provocate da anni di silenzi e di indifferenza. Sono onorato di essere stato da parlamentare fra i firmatari della proposta di legge istitutiva della Giornata del Ricordo, il cui promotore fu il collega Roberto Menia. In quegli anni c’era ancora chi, purtroppo, animato dal pregiudizio e dalla partigianeria, considerava indegno il ricordo degli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, sradicati dalle loro case, costretti all’esilio e, nel peggiore dei casi, torturati, seviziati, uccisi e gettati nelle cavità carsiche. La loro colpa era solo ed esclusivamente quella di essere italiani e di non voler finire sotto il regime jugoslavo del maresciallo Tito. Il nostro impegno per istituire la Giornata del Ricordo, non ebbe altra finalità che quella di favorire una definitiva pacificazione nazionale, sancendo il principio che tutte le vittime dei totalitarismi, meritassero onore e rispetto. Perché l’italianità, l’amore per la propria Patria, è un valore che deve andare oltre gli steccati ideologici, anche se in Italia per troppo tempo questo valore non è stato da tutti condiviso. Il ricordo dei martiri delle foibe deve aiutarci ad evitare che la storia possa ripetersi e con essa tutte le degenerazioni che l’hanno caratterizzata, senza giustificazioni per nessuno. Mi sento di ringraziare il “Comitato 10 febbraio” della provincia di Viterbo per l’impegno profuso sul nostro territorio per tenere viva la memoria storica e non far dimenticare la tragedia di tanti nostri fratelli che hanno pagato con la vita il solo fatto di essere italiani. Sempre grazie al Comitato, il mese scorso è stato possibile organizzare a Viterbo, con il patrocinio della Provincia, la mostra fotografica rievocativa dei moti di Trieste del 1953, per ricordare il sacrificio dei sei patrioti italiani che persero la vita difendendo l’italianità della città. Mostra che attualmente è allestita presso la Camera dei Deputati. Fa male apprendere che nella giornata di ieri, nella giornata del ricordo, c’è stato chi non ha trovato di meglio da fare che imbrattare i monumenti alla memoria, oltraggiando ancora una volta le vittime delle foibe. Gente che non merita di essere considerata italiana. Al di là di certi vergognosi episodi, nelle celebrazioni di questi giorni abbiamo potuto finalmente respirare un autentico spirito di pacificazione nazionale. I conti con la storia sono stati chiusi definitivamente e oggi possiamo ammettere che, per ciò che riguarda la seconda guerra mondiale e le sue tragiche conseguenze, non esistono più zone d’ombra”
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