Metodo Di Bella: una nuova ricerca potenzia la prevenzione dei tumori
Fine della ricerca il potenziamento delle già note e documentate proprietà antitumorali della somatostatina (Stt)
Le acquisizioni scientifiche emerse da questa ricerca possono decisamente potenziare, in totale assenza di tossicità, la prevenzione secondaria e terziaria dei tumori, sia perché rimuovono la maggiore difficoltà all’impiego della somatostatina, l’infusione continua notturna, abbattendo decisamente i costi, sia per il potenziamento delle sue proprietà antitumorali. Se nel corso di malattie neoplastiche il paziente accetta senza difficoltà la somministrazione temporizzata, in molte situazioni ancora gravemente sottovalutate di stadi pretumorali questo trattamento viene accettato con difficoltà. Per citare le situazioni più frequenti molte poliposi recidivanti del colon possono gradualmente evolversi in adenocarcinomi, tanti papillomi vescicali in carcinomi uroteliali, adenofibromi del seno, ipertrofie e adenomi prostatici in carcinomi, è difficile in questi casi convincere i pazienti del potenziale rischio di un’involuzione neoplastica e della necessità di adottare le relative contromisure, tra cui la somministrazione temporizzata notturna di somatostatina.
Una somministrazione orale di somatostatina liposomiale troverebbe facile applicazione in questi stadi pretumorali abbattendo in un numero statisticamente elevato di casi, insieme alla prevenzione farmacologica (recentemente pubblicata), l’involuzione neoplastica. L’abbattimento dell’onere della cura e la sua decisa semplificazione consentirebbero di prolungare la copertura antitumorale (almeno per cinque anni), fino a conseguire un elevato margine di sicurezza, la guarigione stabile, in casi che hanno ottenuto una remissione, ma che per stanchezza, e difficoltà economiche, abbandonano precocemente il trattamento. La progettazione, le basi razionali, l’iter sperimentale e farmacologico che hanno consentito questo progresso terapeutico, sono state pubblicate in questi giorni, sulla massima banca dati biomedica: www.pubmed.gov – “The Entrapment of Somatostatin in a Lipid Formulation: Retarded Release and Free Radical Reactivity.
La ricerca è stata ideata e finanziata dalla Fondazione Di Bella e affidata per l’esecuzione tecnica al Consiglio Nazionale delle Ricerche. La Prof. Carla Ferreri, prima ricercatrice del CNR, tra i massimi esperti di lipidomica, chimica bioorganica, nanoemulsioni, ha condotto con il suo staff tutta la parte sperimentale, chimica, farmacologica e biologica su colture di cellule tumorali, realizzando pienamente le finalità dello studio. Fine della ricerca era il potenziamento delle già note e documentate proprietà antitumorali della somatostatina (SST), l’incremento dell’emivita e della biodisponibilità, unitamente alla semplificazione delle modalità di somministrazione mediante la sostituzione della via iniettiva con quella orale. La SST, peptide naturale di quattordici aminoacidi prevalentemente ipotalamico, ma ubiqitario, esercita multipli effetti antitumorali, tra cui fondamentali, l’inibizione del massimo fattore potenzialmente cancerogeno, l’ormone della crescita, il GH, e dei più potenti fattori di crescita tumorali strettamente correlati e dipendenti, come IGF1, somatomedina, VEGF, fattore vascolare di crescita, EGF, fattore epidermico di crescita, FGF, fattore fibroblastico di crescita, PDGF, fattore di crescita di derivazione piastrinica.
Mediante il legame con i suoi 7 recettori (5+2), espressi sulle membrane citosoliche e/o sui vasi peritumorali, la SST e il suo analogo a otto aminoacidi, l'octreotide, esercitano una decisa inibizione della proliferazione neoplastica e dell’angiogenesi sua fase essenziale. Oggi gli usi terapeutici della somatostatina sono condizionati dalla sua brevissima emivita biologica di 2 minuti a causa dell'idrolisi enzimatica. Per superare questi limiti la Fondazione Di Bella ha formulato in stretta collaborazione col CNR, questo progetto di ricerca volto a incrementare l’emivita della SST mediante un avvolgimento liposomiale dei 14 peptidi della sua struttura, incapsulandoli in un guscio protettivo di fosfaditicolina, molecola biologica, naturale. Si è così ottenuto un incremento dell’emivita da 2 minuti a 6 ore, per affrancare i pazienti sia dall’infusione continua notturna temporizzata di 10-12 ore, che dal costo esorbitante (1250 €) delle confezioni a lento rilascio dell’analogo octreotide della SSTR. Con questa nuova formulazione liposomiale della SST si sono evidenziati e documentati nel corso della sperimentazione, due nuovi e rilevanti effetti antitumorali della SST:
1) Stress ossidativo e formazione di radicali liberi all’interno delle cellule tumorali;
2) Il viraggio della stereoisomeria dei fosfolipidi delle membrane cellulari neoplastiche da cis a trans, con compromissione della permeabilità, fluidità delle membrane neoplastiche e pertanto della vitalità delle cellule tumorali. La fase successiva dello studio, per consentire l’impiego da parte dei pazienti delle nanoemulsioni di somatostatina (in attesa del consenso del comitato etico di riferimento), sarà condotto dalla Fondazione Di Bella in collaborazione col Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina sperimentale dell’Università degli Studi di Ferrara, che condurrà analisi su modelli animali preclinici, studio su modello animale per valutazione della somministrazione della nanoemulsione di somatostatina (o analoghi) e analisi della sua biodisponibilità a livello sistemico, test su volontari, Patient Derived Xenograft (PDX).
Dott. Giuseppe Di Bella