Minacce al presidente della comunità ebraica di Roma
Leader di “Militia” Schiavulli verso il processo
Chiuse le indagini e richiesta di rinvio a giudizio in vista per il leader di "MILITIA" Maurizio Boccacci e l'altro esponente sempre dello stesso gruppo Stefano Schiavulli, accusati di minacce nei confronti del presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici. Ai due il pm Luca Tescaroli che ha svolto le indagini ha fatto notificare l'avviso di chiusa inchiesta che prelude ad una richiesta di rinvio a giudizio. I due sono già sotto processo nella capitale, insieme con altri cinque militanti dell'organizzazione di estrema destra, per apologia del fascismo e altri reati, accusati di organizzare «una guerra rivoluzionaria» contro i nemici di sempre, gli ebrei. E poi i romeni e le istituzioni. Volevano colpire, i «camerati» di Militia, aggregare altri movimenti di estrema destra, da «Socialismo nazionale» al «Comitato Fare lavoro», e avevano anche individuato un obiettivo: Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma, contro il quale «volevano ricorrere alla violenza e impiegare ordigni esplosivi». Per questo avevano cercato alleanze anche con altri gruppi come «Avanguardia Lazio» attraverso il suo leader, Paolo Arciv.
E' proprio a margine di questo processo che furono rivolte le minacce a Pacifici e Tescaroli aprì un fascicolo nel quale si sottolinea che Boccacci è accusato d'aver riferito ad una giornalista di «voler attentare alla vita del presidente della comunità ebraica e, segnatamente, precisando di essere un malato terminale, affermava che un mese prima della sua morte avrebbe trovato il modo di farsi precedere dal presidente della Comunità ebraica». Mentre a Schiavulli gli si contesta di essersi rivolto verso Pacifici alla fine di un' udienza, minacciandolo: "Io e te ci vediamo fuori". Pacifici allora, chiedendo a Schiavulli se si trattava di una minaccia quest'ultimo ha risposto "lo vedrai, ci vediamo presto, lo vedrai".