Minacce di morte al giudice a Latina, condanna bipartisan
Stamattina trovati in città manifesti che annunciavano la morte del giudice Lucia Aielli, impegnata contro le infiltrazioni mafiose
Questa mattina a Latina, nei pressi di un liceo e in altre zone della città, sono stati rinvenuti alcuni manifesti di fattura artigianale che annunciavano la prematura scomparsa di un noto magistrato del Tribunale di Latina, Lucia Aielli. Il personale della Digos, prontamente intervenuto sul posto, ha immediatamente posto sotto sequestro i manifesti, che sono stati sottoposti agli accertamenti tecnici dalla Polizia scientifica. Attualmente sono in corso indagini da parte della locale Digos per risalire agli autori del macabro gesto.
Al giudice del Tribunale di Latina, Lucia Aielli, va la mia solidarietà e di tutta l' amministrazione regionale per l' atto intimidatorio di cui è stata oggetto, l' ennesimo vile attacco che testimonia l' importanza dell' impegno di tutti, Forze dell' ordine, magistratura e istituzioni nella lotta contro ogni forma di criminalità. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in merito all' affissione di epigrafi artigianali in alcune zone della città di Latina con il nome del giudice Lucia Aielli.
"I finti manifesti mortuari – prosegue il governatore – sono una macabra provocazione non solo all' indirizzo di un magistrato impegnato in prima linea contro le infiltrazioni mafiose nel capoluogo pontino ma di tutti coloro che si battono per far accendere i riflettori sulla criminalità organizzata ormai presente nel tessuto economico di questo territorio. Un fenomeno che non può passare inosservato e sul quale continueremo a tenere alta la guardia, anche grazie al lavoro che stiamo portando avanti insieme all''Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio".
"Voglio esprimere con forza tutta la solidarietà, da parte mia e del Consiglio regionale del Lazio, al giudice Lucia Aielli per le gravi intimidazioni subite". Lo scrive in una nota il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori. "Si tratta di un segnale inquietante che non va sottovalutato anche alla luce dell' impegno della dottoressa Aielli in più processi contro la criminalità organizzata nel territorio pontino".
"Mi auguro che sia fatta piena luce su quanto accaduto – conclude Leodori- e sono certo che queste intimidazioni non fermeranno il lavoro che con coraggio il giudice Aielli ed i colleghi della procura di Latina così come le forze di polizia stanno portando avanti".
"La mia solidarietà al giudice Lucia Aielli – ha commentato in una nota Rosa Giancola, consigliera del Gruppo Per il Lazio – per gli spregevoli atti intimidatori subiti. I manifesti mortuari, affissi presso la scuola frequentata dalle figlie del magistrato, feriscono tutta la nostra comunità. Sono sicura che questo spiacevole episodio non riuscirà a scalfire in alcun modo il lavoro che il magistrato, con grande fermezza e coraggio, sta portando avanti nel territorio pontino. Rinnovando la mia stima a Lucia Aielli, auspico che quanto prima sia fatta chiarezza sull'accaduto e siano individuati i responsabili".