Si muove anche la Commissione Parlamentare Antimafia sul caso dei cinque manifesti affissi a Latina che annunciavano la morte del giudice Lucia Aielli, impegnata nella lotta contro le infiltrazioni mafiose nel territorio pontino, in particolare contro il clan Di Silvio. Il presidente della Commissione Rosy Bindi ha manifestato piena solidarietà al giudice "per l'ennesimo atto intimidatorio. I finti manifesti che annunciano la sua morte sono il messaggio inquietante di una criminalità organizzata sempre più arrogante e pericolosa. Non lasceremo soli i magistrati e le forze dell'ordine che stanno conducendo difficili indagini contro le infiltrazioni mafiose nell'agro pontino. La Commissione parlamentare antimafia sarà presto a Latina per approfondire la situazione nel sud del Lazio".
Purtroppo sono mesi che il giudice Aielli subisce minacce ma l'episodio di ieri è il più eclatante: addirittura sui manifesti è stata indicata la data del 28 novembre come giorno del suo funerale. Per giunta, alcune delle epigrafi sono state collocate nelle vicinanze della scuola frequentata dalle figlie del giudice. Nel frattempo proseguono le indagini della Squadra Mobile di Latina e della Polizia Scientifica: i manifesti sono stati sequestrati e si lavora sui filmati delle telecamere di videosorveglianza delle zone nelle quali sono stati piazzati i manifesti.
Le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal Sindaco Gualtieri
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