Con il PNRR arriveranno grandi investimenti anche per l’Istruzione. “Non ci sono mai stati tanti soldi per la scuola” afferma Patrizio Bianchi, il ministro dell’Istruzione.
Infatti, saranno previsti investimenti da oltre 17 miliardi, da spendere in cinque anni, per “nuovi spazi, nuove scuole e la riqualificazione di quelle esistenti. Le faranno i Comuni e le Province con il supporto di Cassa depositi e prestiti e Agenzia per la coesione” sottolinea il ministro Bianchi.
“Partire da scuola, università e ricerca è un segno che abbiamo messo il sapere al centro della trasformazione. Le nostre tre riforme riguarderanno: gli istituti tecnici e professionali, gli Istituti tecnici superiori, provvedimento già alla Camera, e ancora l’orientamento degli studenti, che dovrà partire dalle scuole medie. Quindi, stiamo costruendo nuove norme sul reclutamento e lavorando sul dimensionamento degli istituti e la numerosità delle classi”
“Abbiamo l’occasione di superare il concetto di aule, corridoi lunghissimi e porte chiuse per puntare su laboratori, palestre e mense. A novembre partono i bandi per i primi 5 miliardi“.
La sicurezza negli ambienti scolastici e l’intensificazione delle componenti laboratoriali nell’Istruzione italiana sono stati sempre dei punti caldi. Il confronto con l’estero non deve però essere l’unica spinta che deve portarci al miglioramento. Infatti, è fondamentale avere tra i punti cardine anche l’inclusività e la parità. È necessario “permettere ai ragazzi di tutto il Paese di avere le stesse opportunità per combattere la dispersione” – sottolinea Patrizio Bianchi – e per far ciò bisogna creare delle “aule in grado di adattarsi a diverse esigenze“.
Oltre alla sicurezza e alla didattica più partecipativa, tra le questioni calde che verranno inserite nella lista delle esigenze e priorità ci sarà l’incremento dei nidi.
“Sugli asili nido abbiamo un ritardo maggiore rispetto all’Europa” afferma Bianchi “siamo al 27% della soddisfazione delle richieste“. Bisogna puntare a maggiori investimenti sulle mense scolastiche e le palestre, poiché “sono necessari per allargare il tempo pieno nel Paese“.
Inoltre, non verranno trascurati innovazioni e sviluppo: infatti, tutte le scuole dovranno digitalizzarsi per diventare scuole “4.0“. È fondamentale investire nella ricerca e in campi di studio come le nuove scienze e “la Matematica”, sviluppando così la “capacità di astrarre e sperimentare”.
Infine, non poteva mancare l’attenzione verso il gap generazionale e di genere. Infatti, come sottolinea Maria Cristina Messa – ministra dell’Università e della Ricerca – “Le donne e i giovani, intende. Si utilizzeranno misure premiali nella scelta dei bandi e il 40 per cento delle risorse andrà nelle aree del Mezzogiorno. I finanziamenti su università e ricerca arrivano a 6 miliardi di euro, cinque andranno investiti entro le fine di quest’anno e, in totale, prevedono 60 progetti“.
“Le proposte inviate saranno valutate in modo terzo tenendo conto della loro fattibilità e sostenibilità nel tempo”, inoltre, il 40% dei posti a bando sarà riservato alle ricercatrici. Infatti, tutti gli enti che parteciperanno ai progetti dovranno avere un bilancio di genere e un programma per la parità.
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