Minturno è uno dei paesi più sorprendenti del basso Lazio dalla storia affascinante. Si trova ai confini con la Campania proprio alle propaggini dei Monti Aurunci e a contatto con il mare nel meraviglioso Golfo di Gaeta. Una parte è all’interno del Parco regionale Riviera di Ulisse.
Minturno moderna si sviluppa in due aree distinte: in zona collinosa e lungo la costa, con l’area protetta di Scauri e della foce del Garigliano. La parte alta è stata una “sentinella” del Golfo di Gaeta con un panorama che comprende la valle del Garigliano e arriva fino alle Isole Pontine.
Secondo una leggenda, il nome Minturno forse deriva da Me-nath-ur (preda del fuoco) o da Minotauro, figura della mitologia greca.
La sua storia inizia nel III secolo Avanti Cristo e i romani si erano interessati alla zona marina, ne sono testimonianza le ville romane, e la grande città portuale romana di Minturnae sulla sponda del Garigliano lungo la via Appia Antica. Una città ancora viva grazie al suo grande teatro romano dove tuttora si svolgono manifestazioni. Reperti e statue di Minturnae si trovano nei migliori musei del mondo e nel museo archeologico locale.
Dal VI sec. d.C., con la caduta dell’Impero romano e l’arrivo dei barbari, la popolazione locale abbandonò la città-porto e si trasferì al sicuro in collina fondando il borgo medioevale di Traetto.
Il centro storico quindi nasce intorno al Castello Baronale dove hanno soggiornato San Tommaso d’Aquino e Isabella Gonzaga. Il borgo è arricchito da alcune chiese romanico-gotiche con preziosi affreschi medioevali di particolare bellezza.
Ma forse la sua opera più nota, dopo il teatro romano, è il ponte borbonico Real Ferdinando sul Garigliano del 1832, il primo ponte sospeso realizzato in Italia. Un ponte che ha una catenaria di ferro, ed è stato il secondo ponte in Europa (ma primo ponte sospeso nell’Europa continentale).
È un esempio della ricchezza e della potenza industriale del Regno delle Due Sicilie, uno degli Stati più avanzati d’Europa prima dell’Unità d’Italia. Il ponte è stato demolito dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e ricostruito in modo ammirevole.
Per gli amanti della natura, da non perdere i sentieri lungo i monti e la costa e una visita alla Torre Quadrata che è diventata un osservatorio ornitologico. Ovviamente la stagione estiva offre moltissime attività all’aria aperta collegate al mare e alle sue splendide spiagge.
La festa più grande è la Sagra delle Regne in occasione della festa della Madonna delle Grazie e si svolge la seconda domenica di luglio. Questa festa ha origini molto antiche e in origine era dedicata agli Dei pagani della terra affinché benedicessero i raccolti e il lavoro dei campi.
Nel medioevo diventa religiosa mantenendo l’importanza del grano durante la manifestazione. Il termine regne deriva dal latino gremia, ovvero fasci di spighe, e al centro dei festeggiamenti si esegue il rito dei “mitituri” durante il quale viene battuto e distribuito il grano ai presenti
La sagra si chiude con l’incendio del Castello Baronale.
Claudia Bettiol
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