Da una settimana ce l'hanno tutti con Alice Sabatini, la nuova miss Italia. Sono tutti contro di lei perché nel corso della manifestazione, per dimostrare di non essere solo bella ma anche intelligente, alla domanda del giurato Claudio Amendola: "In quale periodo storico avresti voluto vivere?" ha candidamente risposto "nel 1942, al tempo della guerra. Tanto io sono donna e sarei rimasta a casa!". Se non avesse vinto, sarebbe finita lì. Appena eletta, giù polemiche a non finire. Sul web si sono scatenati. Stupida e ignorante sono le parole più "gentili" che le hanno scritto. Selvaggia Lucarelli su Il Fatto Quotidiano l'ha definita "bella ma completamente scema". Antonio Dipollina su La Repubblica ha scritto che quella andata in onda è stata una scena di cui vergognarsi. Ancora Pierluigi Pardo, giovedì notte a Tiki Taka, con miss Italia sua ospite, l'ha rimproverata di aver detto una cavolata. Alice Sabatini gongola. Gode sia della popolarità ottenuta grazie alla vittoria, sia di quella nata "involontariamente" dalle sue parole. Va detto che, appena eletta, ha cercato di giustificarsi in qualche modo. Ha ammesso che lei della seconda guerra mondiale non sa niente, tranne i racconti della sua bisnonna. Che quella sera era emozionata. Che le domande e le risposte non erano state preparate in precedenza. E che comunque "nell'arco di una serata sono riuscita a dimostrare me stessa. E' quello che conta". E' quello che conta. Ma il problema non è un altro? Sono anni che la manifestazione perde ascolti. E' stata scaricata dalla RAI. Ospitata con poche pretese da La7. Per catturare l'attenzione di qualche spettatore, o forse per dare credito alle idee femministe di Laura Boldrini, da qualche edizione si è deciso di far parlare le aspiranti miss. Per dimostrare così che, oltre alla bellezza fisica, possiedono anche un cervello. Funzionante, per giunta. Col pericolo però di ritrovarsi con delle diciottenni neodiplomate che possono rispondere colossali sciocchezze. La soluzione, se davvero non vogliamo più ascoltare stupidaggini simili che tanto fanno male ai cervelli di un pubblico di sicuri plurilaureati, è una sola (scartata a priori quella di non seguire il programma in tv): far tornare mute le ragazze. Lasciarle sfilare, ammirarle in tutto il loro splendore. E basta. Nessuna domanda. Nessuna risposta. Soprattutto nessuna risposta idiota. E nessuna polemica, si spera, sui quotidiani, né sui social, i giorni successivi.
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