Cronaca

Molestie, Roma. Bidello assolto, petizione per rivedere sentenza raggiunge 90 mila firme

“Il Tribunale di Roma ha assolto un bidello di 66 anni, che ha molestato una ragazza 17 enne. L’uomo ha infilato le mani sotto gli slip della giovane mentre lei saliva le scale per andare in classe assieme a un’amica poi, dopo averla palpeggiata, l’ha sollevata di due centimetri dalle mutandine”, scrive Sofia Morselli nell’appello lanciato sulla piattaforma online di campagne sociali Change.org per chiedere di rivedere la sentenza che ha assolto il bidello accusato di molestie e palpeggiamento.

“L’amica ha confermato di aver assistito alla molestia, e anche lo stesso imputato ha ammesso parte della versione della ragazza – prosegue Morselli nell’appello su Change.org – tuttavia il Tribunale ha giudicato la manovra ‘maldestra ma priva di concupiscenza’ e ‘durata una manciata di secondi, senza alcun indugio nel toccamento’.

Perché questa petizione è importante

Riteniamo inaccettabile che, dopo che la ragazza abbia preso il coraggio di sporgere denuncia, affidandosi allo Stato per difendersi dall’atto totalmente privo di consenso subito, questo sia rimasto sordo alle sue richieste. È impellente che questa sentenza venga rivista e che questo caso non venga dimenticato!”, conclude l’autrice nel suo appello. Intanto la petizione lanciata da Sofia Morselli il 10 luglio 2023 ha raccolto quasi 90.000 firme in 7 giorni, di cui 28.000 dalla Germania.

I commenti dei firmatari

All’autrice della petizione fanno eco i commenti di molti firmatari che hanno pubblicato le ragioni della loro firma: “10 secondi sono un’eternità; anche 1 secondo dovrebbe essere reato”, scrive Marzia Z. “È inaccettabile che ancora ci si debba chiedere se è molestia o meno un episodio del genere, aggravato dal luogo in cui si è verificato e ai danni di una minorenne che credeva di essere in un posto sicuro”, scrive Tiziana T.

“Anche le nostre bambine/ragazze devono sentirsi al sicuro a scuola, a casa e in qualsiasi luogo. Pochi secondi possono durare una vita, ricordo ancora i pochi secondi delle dita del tecnico di radiologia che indugiavano dentro le mie mutandine mettendo la piastra di piombo quando avevo 8 anni. Pochi secondi ancora vivi nella mia memoria”, scrive un’altra utente. “Anche un secondo è troppo“, scrive Sergio M. (Com/Red/Dire)

Redazione

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