Spuntano nuovi scenari nell’inchiesta sul vasto giro di collusione e malaffare tra gli ambienti vicini al Campidoglio. “Mondo di mezzo”, l’inchiesta che sta scuotendo la politica romana dalle sue fondamenta, ha imboccato la via dell’emergenza abitativa e della speculazione edilizia. È notizia di oggi, infatti, che i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito il sequestro dell'ingente patrimonio riconducibile a Cristiano Guarnera, uno degli arrestati dell'inchiesta sulla Mafia nella Capitale.
Il provvedimento di sequestro, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione a seguito di richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, ha interessato le quote societarie, il capitale sociale e l'intero patrimonio aziendale delle società: Edilizia Piera S.r.l.; Immobiliare Torre Argentata costruzioni S.r.l., Verdepamphili S.r.l.; I.G.M.A. costruzioni S.r.l.; Gruppo Immobiliare Universo S.r.l. e il 52% del capitale sociale della Devil Custom Cycles S.r.l., operante nel settore della manutenzione e riparazione di veicoli. Inoltre, gli investigatori hanno sequestrato anche 178 immobili e 3 terreni tra Roma, Sacrofano (RM), Mentana (RM), Villaricca (NA) e Pordenone; 1 imbarcazione da diporto di 14,54 metri; 10 auto/motoveicoli e le disponibilità finanziarie intestate a Guarnera ed altri interessati, tutto per un valore stimato di circa 100 milioni di euro.
Cristiano Guarnera è considerato dagli investigatori "parte integrante" della cupola mafiosa di Buzzi e Carminati. La sua figura, sottolineano, "si è nel tempo evoluta, trasformandosi da imprenditore colluso ad imprenditore mafioso, affiliandosi al gruppo criminale e divenendo parte integrante dell'associazione stessa, mettendo a disposizione dell'organizzazione le proprie imprese nel settore dell'edilizia". Proprio grazie all'intervento di Caminati, alcune delle imprese riconducibili a Guarnera sono state coinvolte negli interventi legati alle politiche collegate al piano di superamento dell’"emergenza abitativa", promosso dall'amministrazione capitolina, ambito in cui erano da tempo inserite già da tempo le cooperative di Salvatore Buzzi, grazie alla capacità di penetrazione del sodalizio mafioso.
E intanto, tra le intercettazioni riguardanti Salvatore Buzzi, spunta il nome di Maurizio Pucci, assessore “in pectore” ai Lavori Pubblici della nuova Giunta Marino (qui i dettagli sul rimpasto di Giunta) – Pucci comunque non risulta indagato. Nelle intercettazioni pubblicate oggi dal Messaggero, Salvatore Buzzi sostiene – riferendosi a Pucci – che "quello ruba per il partito ma tanta roba gli è rimasta attaccata". Intanto il Sindaco Marino, sfugge secco alle domande in merito con un "Non ho alcun commento da fare".
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