Montalto di Castro, scoperto in mare relitto aereo della Seconda guerra mondiale
Il relitto di un aereo statunitense, un B24 Liberator, abbattuto nel 1943, è stato ritrovato nelle acque di Montalto di Castro
Relitto scoperto a Montalto di Castro, dal mare emergono reperti storici risalenti alla seconda guerra mondiale. Quello che resta di un aereo statunitense, un B24 Liberator, abbattuto nel 1943, è stato ritrovato nelle acque di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo.
La scoperta è stata fatta dall‘associazione subacquea locale Assopaguro, e ha subito destato un interessamento a livello internazionale, che ha portato alle operazioni di ricerca e recupero guidate dalla Ong Isrt missing persons.
Relitto Montalto di Castro
Si tratta di un’associazione non governativa specializzata in operazioni forensi, terrestri o subacquee, di rilevamento e di recupero a seguito di eventi quali incidenti aerei, nonché operazioni umanitarie riguardanti persone scomparse a causa di conflitti armati passati/in corso, violazioni dei diritti umani e/o violenza organizzata. Il coinvolgimento della Ong è dato dal fatto che a bordo dell’aereo “c’erano otto membri dell’equipaggio che risultano ancora dispersi”, ha spiegato Evander K Broekman, team leader dell’operazione di ricerca e recupero. Ma il progetto fa parte di un più ampio programma guidato dal dipartimento di difesa americano.
“Gli Stati Uniti d’America – ha aggiunto Broekman – hanno fatto una promessa a coloro che hanno dato la vita per il loro Paese: finché non vengono fatti tornare a casa, le istituzioni faranno tutto ciò che è in loro potere per cercare e recuperare coloro che sono ancora dispersi, per dare loro l’onore che meritano, ai loro cari la chiusura che meritano”. Il progetto ha richiesto l’intervento di persone provenienti da sette Paesi, per un totale di 12 esperti.
Le operazioni, durate dal 4 al 25 luglio di quest’anno, sono state portate avanti grazie alla collaborazione della guardia costiera di Civitavecchia e dell’unità sottomarina dei carabinieri di Roma. Sono stati coinvolti anche i membri di Assopaguro: “A loro va il merito della scoperta del sito – ha concluso Broekman – senza di loro, tutto questo non sarebbe stato possibile”.