Monte Porzio Catone, intervista al sindaco Luciano Gori
Incontriamo il sindaco Luciano Gori in vista delle elezioni amministrative del prossimo 25 maggio
Si avvicinano le elezioni amministrative nel comune di Monte Porzio Catone, la nostra redazione ha incontrato il sindaco Luciano Gori cuore pulsante di una squadra amministrativa affiatata e laboriosa.
Ѐ appena finito il Carnevale e già si pensa ad Orchidee dal Mondo 2014, davanti a lei una pila di documenti da visionare… ma Lei non si riposa mai?
Ho preso un impegno cinque anni or sono e voglio onorarlo fino in fondo. Essere il sindaco di una piccola città come quella di Monte Porzio Catone significa rimboccarsi le maniche e seguire personalmente una moltitudine di situazioni. La mia fortuna è stata quella di avere a fianco una squadra affiatata di assessori e consiglieri disposti a dare il massimo per la nostra comunità e li ringrazio per questo, tutti. Come ringrazio i dipendenti comunali che anche nei momenti più difficili e nonostante il personale in sottonumero si sono sempre prodigati per garantire il corretto funzionamento della macchina amministrativa.
Allora si candiderà di nuovo?
Credo che questo sia doveroso per ben due motivi: in primis perché un sindaco uscente, alla sua prima esperienza, non deve sottrarsi al giudizio dei concittadini, è giusto che essi possano esprimere un giudizio e avallare o bocciare l'operato svolto; poi, c'è un altro aspetto importante da tenere in considerazione, nell'arco di un mandato iniziano dei processi che per essere ultimanti richiedono ancora del tempo. Così, vorrei proseguire e completare tutte quelle programmazioni di opere pubbliche, iniziative sociali, culturali ed economiche che sono state intraprese nel corso della presente legislatura.
L'Italia fatica ad uscire da una crisi sconcertante… Lei non ha paura che questa situazione possa travolgerla?
Sa, io provengo professionalmente dal settore vitivinicolo, il vino delle nostre terre, il Frascati, ha affrontato negli anni appena trascorsi una delle crisi più difficili, ha rischiato di scomparire, eppure oggi è uno dei pochi prodotti che registra trend positivi di vendite sia nazionali che internazionali, presentando prodotti di eccellenza. Ecco, ho ereditato da questo settore la testardaggine nell'affrontare le problematiche. Ѐ proprio nei momenti difficili che non dobbiamo gettare la spugna e fare del nostro meglio affinché la speranza torni a regnare nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e nella società tutta.
C'è un clima di disaffezione generale nei confronti della politica, non crede che gli amministratori locali, in quanto più vicini all'elettore, corrano il rischio di fungere da capro espiatorio?
Questo rischio c'è, anche per colpa di opposizioni demagogiche che tentano di sfruttare dinamiche contingenti e nazionali per screditare l'operato locale, basti vedere il caso della Tares. Tuttavia i monteporziani sono cittadini intelligenti e non si lasciano ingannare dai falsi profeti. Ogni giorno incontro diversi concittadini per le strade della città o nel mio ufficio, tutti fanno delle osservazioni importanti che ci aiutato a migliorare la nostra offerta amministrativa. Non è sempre possibile soddisfare tutte le richieste, rispondere immediatamente a tutte le esigenze, ma è nostro dovere di amministratori ascoltare tutti, anche perché l'ascolto migliora la percezione e la disanima delle problematiche, permette di individuare le priorità ed organizzare gli interventi.
Ha citato la Tares, cosa è successo con questa tassa sulla quale non sono passate inosservate le critiche del candidato sindaco Pucci?
Come tutti ormai sanno, la norma nazionale prevede che la Tares debba coprire interamente i costi del servizio per lo smaltimento dei rifiuti, che con la Tarsu i Comuni hanno coperto mediamente al 79%. Oltre a tale aggravio va considerato che nella Tares sono compresi i servizi indivisibili dei Comuni (illuminazione pubblica, polizia locale, manutenzione del verde e delle strade), che la norma stabilisce in una sovrattassa di 30 centesimi al mq da versare direttamente allo Stato. Questa norma nazionale ha generato in tutta Italia un incremento del 35% – 40% del prelievo sulla tassa rifiuti. A fronte di tutto ciò a Monte Porzio Catone l'incremento è stato di circa il 10% rispetto alla vecchia Tarsu. Infatti, con la Tarsu il Comune prelevava 1.500.000,00 euro dalle famiglie monteporziane, con la Tares tale gettito arriverà a 1.680.000,00 al quale si aggiunge la maggiorazione da versare allo Stato, pari a circa 135.000,00 euro. Credo e spero che tutte queste cose Pucci le sappia, non mi piace fare polemiche, dico solo che è strano sentir parlare di tasse chi rappresenta un partito (Il PD) che ha portato l'IRPEF al massimo colpendo tutti i cittadini che hanno una busta paga da lavoro dipendente.
Quindi tutte le famiglie monteporziane avranno un incremento in bolletta di solo il 10% ?
Dire tutte è improprio. Infatti, si possono rapportare solo i valori assoluti, ovvero quanto viene prelevato in totale. Nel nostro caso il Comune preleva circa 180.000,00 euro in più e altri 135.000,00 euro vanno direttamente allo Stato, in termini assoluti si tratta di un incremento di circa il 10%. Tuttavia si deve tenere presente che la norma che regola la Tares a livello nazionale è totalmente diversa da quella che regolava la Tarsu. La Tares è una tassa composta da una parte fissa legata ai mq e una parte variabile legata al numero degli inquilini, mentre la Tarsu era legata esclusivamente alla superficie dei locali; va da se che il confronto sui termini assoluti può non corrispondere ad ogni realtà particolare dove si registrano non solo aumenti diversi ma addirittura diminuzioni dell'importo rispetto alla Tarsu.
Riuscire a contenere la Tares è stato un successo dell'Amministrazione Gori?
Non solo dell'amministrazione. Il successo è prima di tutto dei cittadini, il prelievo riesce ad essere contenuto poiché la raccolta differenziata è arrivata ad un eccellente 63% che ci fa additare come comune virtuoso in ambito di politiche ambientali. Ciò vuol dire che l'Amministrazione ha dato l'indirizzo, ma soprattutto che i cittadini ci hanno creduto e lo hanno seguito. Se non ci fosse stata la Tares avrebbero avuto tutti delle riduzioni in bolletta… Ma le norme nazionali non dipendono dal nostro comune e nel caso della Tares il comportamento incoerente del Governo Centrale in ambito normativo ha messo in difficoltà, generando confusione, tutti gli Enti Locali, checché ne dicano queste opposizioni demagogiche e spregiudicate
Per terminare con la politica tributaria dovremmo prendere in considerazione anche l'IMU, l'applicazione di questa tassa nazionale ha animato diverse polemiche nell'opposizione.
Anche in questo caso si tratta di polemiche strumentali, la tassa è stabilita da norme nazionali ed è inevitabile l'applicazione. C'erano due possibilità: o lasciare al minimo i primi immobili e concentrare la pressione fiscale solo sugli altri fabbricati, o ridurre senza eliminarle le grandi differenze di aliquota. Si è scelta questa seconda via applicando l'aliquota del 5,6‰ alla prima casa e dell'8,7‰ sugli altri fabbricati (ben al disotto rispetto all'oltre 10‰ previsto nella maggior parte dei comuni limitrofi) per i seguenti motivi: sia perché diversi cittadini sono esonerati o pagano in misura ridotta la tassa sulla prima casa grazie alle basse rendite catastali e alle detrazioni previste, applicabili solo alla prima casa; sia perché tra gli altri immobili (come dice il nome) non sono inserite solo le seconde abitazioni ma anche i negozi dei commercianti, le botteghe degli artigiani, le cantine degli agricoltori e le abitazioni che i genitori concedono in uso ai propri figli!
Questa è la vera realtà monteporziana e con questa abbiamo dovuto fare i conti, per non vessare situazioni già compromesse dalla crisi e che sono alla base della produttività del paese o rappresentano il futuro della nostra città, come quelle giovani coppie che tra mille sacrifici iniziano un difficile percorso insieme sfruttando un immobile familiare nell'attesa che la situazione lavorativa si stabilizzi. Avremmo dovuto costringere questi giovani, con lavori spesso precari, a pagare aliquote oltre il 10‰ o avremmo dovuto tassare i genitori? Ecco, siamo sicuri che chi non si rende conto della situazione specifica della città che intende amministrare sia in grado di gestire una pubblica amministrazione?