Si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento indagini preliminari fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, che oggi, 28 dicembre alle ore 19,00 il PM di turno della Procura della Repubblica di Tivoli ha emesso decreto di fermo nei confronti di un cittadino rumeno di anni 39 perché indagato del delitto di omicidio volontario di Horonceanu Constantin, cittadino rumeno di anni 63, commesso a Monterotondo il 25 dicembre 2021.
Nella mattina del 25 dicembre i Carabinieri venivano avvisati del rinvenimento del cadavere da un volontario della Comunità di Sant’Egidio incaricato di portare il pranzo alla vittima e che si era recato presso la baracca dell’uomo. Intervenivano, prontamente, i Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Monterotondo e del Nucleo Investigativo del gruppo Carabinieri di Ostia che, sotto la direzione del PM di turno della Procura della Repubblica di Tivoli, constatavano la morte dell’uomo, unitamente al medico legale, dovuta, presumibilmente, a numerose coltellate nella zona toracica.
Eseguiti i rilievi di rito e, prontamente, l’esame autoptico che confermava la causa della morte, le serrate indagini svolte hanno consentito, allo stato, di individuare il presunto responsabile. L’uomo è stato rintracciato nel suo alloggio di fortuna (sempre in Monterotondo) ove sono stati rinvenuti due coltelli compatibili con le ferite riscontrate in sede di esame autoptico.
Le plurime dichiarazioni raccolte dai Carabinieri e quanto rinvenuto inducevano il PM di turno, in considerazione dei rilevati gravi indizi di colpevolezza e del pericolo di fuga dell’indagati, ad emettere decreto di fermo eseguito dai Carabinieri. Le cause dell’omicidio, allo stato emerse, sembrano relative all’ambiente di grave disagio in cui versava il deceduto e a cui appartiene anche l’odierno indagato.
Sarà chiesta, domani, la convalida del fermo al Gip del Tribunale di Tivoli che, nelle successive 48 ore, sentito l’indagato, deciderà sulla convalida e sulla richiesta di misura cautelare in carcere. (Red/ Dire)
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