Montesano e Zingaretti: lite sul web. D’Amato: “il virus non è una mandrakata”
Zingaretti: “Ho visto che anche Enrico Montesano ha detto in un video social che ho fatto 4 vaccini. È un falso, si trattava di vecchie foto”
Scoppia la lite a colpi di tweet, post e video tra il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l’attore e regista Enrico Montesano. È stato proprio il protagonista del cult della commedia italiana “Febbre da Cavallo” a lanciare il primo attacco. Pare infatti che l’attore abbia pubblicato un video su Facebook in cui si appella al web. “Attaccate i Presidenti delle Regioni che ricevono quattro vaccini: pubblicano sui social quattro foto diverse. Evidentemente non se lo ricordano”, ha detto, riferendosi palesemente al Presidente Zingaretti.
La replica di Zingaretti
Ma la risposta da parte del Presidente della Regione Lazio non tarda ad arrivare. “Ho visto che anche Enrico Montesano ha detto in un video social che ho fatto 4 vaccini. Rilancia un falso, visto che si trattava di vecchie foto di campagne antinfluenzali di qualche anno fa”, dichiara in un post su Facebook, alludendo a quanto dichiarato dall’attore poco prima: ossia che Zingaretti si sarebbe fatto non due, bensì quattro vaccini. Ma si tratta di un falso. “I metodi sono questi. Enrico perché ti sei ridotto cosi? Sei hai le tue idee hai tutto il diritto di esprimerle, ma di infangare gli altri meno. Anzi questo diritto non ce l’hai”.
L’intervento dell’assessore alla Sanità Alessio D’Amato
Una lite sui social nella quale poco fa si è inserito anche l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato. “Enrico Montesano che si associa alle falsità sulle vaccinazioni del presidente Zingaretti sono come le bugie der pomata cinematografico. Purtroppo il virus non è una mandrakata e il vaccino è fondamentale per salvare la vita”.
La svolta no mask di Enrico Montesano
Enrico Montesano è diventato uno dei protagonisti delle piazze no mask dei mesi scorsi e no green pass degli ultimi giorni. Attore sempre molto interessato alla politica, fu fan di Craxi, si candidò a consigliere comunale di Roma e all’Europarlamento con il Pds. Successivamente si avvicinò alla destra e poi al Movimento 5 Stelle, per poi arrivare alle recenti manifestazioni, in cui una volta è stato fermato anche dalla polizia in piazza Montecitorio. “Per legge devo girare a volto scoperto!”, aveva detto alle forze dell’ordine che lo esortavano a mettere la mascherina. Dopo i ripetuti inviti, l’ha però indossata, lamentandosi di non riuscire a respirare. “È un obbligo di un decreto ministeriale che è inferiore a una legge che impone di girare a viso scoperto. Ecco io ora la metto così lei mi può mandare a casa, sennò è sequestro di persona”, ha continuato. Insieme a lui era stata fermata pure la moglie, anche lei senza mascherina.