Alla fine è successo. Putin ha aggredito l’Ucraina. Attualmente, mentre scriviamo l’attacco sembra circoscritto ad alcune zone delle regioni separatiste e ad altri obbiettivi Ucraini, ma non sappiamo come andrà a finire.
Cosa farà la Nato? Cosa farà l’Unione Europea? E la Cina? Sono molte le domande che ci poniamo alla luce di questo conflitto. Troppe. Di certo quello che è mancato è stato il dialogo e la diplomazia. Fuori luogo le richieste di entrare nello schieramento NATO all’Ucraina e troppo sottovalutata la reazione del dittatore russo. Ma tant’è. La risposta delle democrazie occidentali sarà lenta e tardiva, viste le quantità di Parlamenti che si dovranno mettere d’accordo e nel frattempo gli obbiettivi russi saranno raggiunti.
La Nato resterà a guardare, di certo non rischierà un intervento militare che potrebbe portare ad una escalation nucleare. L’Unione Europea emanerà delle sanzioni commerciali, ma sappiamo benissimo che non saranno queste a mettere in difficoltà la Federazione Russa. D’altronde l’U.E. sta prendendo sempre più le sembianze di una grande unione bancaria, non certo quella di un entità politica e militare in grado di influire sull’andamento geopolitico mondiale. La Cina si schiererà con la Russia in funzione antiamericana e anti UE e potrebbe cogliere l’occasione per invadere Taiwan, visto il precedente Ucraino.
Ma su questo non avevamo dubbi. Resta “assordante” l’inoperosità degli Stati Uniti, che in questo frangente non ha saputo fare di meglio che proclami e schierare qualche migliaio di soldati nelle Repubbliche baltiche. Debolezza della Presidenza Biden… Poi c’è la Gran Bretagna che giorni fa aveva annunciato, come fonte di sostegno, l’invio di materiali militari. Tutta roba vecchia e scadente (n.d.r.), Inoperoso l’ONU che oramai non conta più nulla alla stessa stregua della Società delle nazioni che nel secolo scorso permise l’ascesa di un altro Folle dittatore.
È possibile fare un’analisi degli schieramenti contrapposti? Sulla carta le forze armate russe sono nettamente superiori, ma c’è da tenere presente una cosa, se Putin deciderà di arrivare fino a Kiev non sarà certo una passeggiata per i militari della Federazione. Le linee di rifornimento si allungherebbero e la conoscenza del territorio delle forze armate ucraine farà la differenza. In sintesi i Russi potrebbero rischiare un altro Afghanistan, vista la propensione degli ucraini alla formazione un esercito di popolo, addestrando anche i civili.
Il futuro è molto incerto e nebuloso. Di sicuro l’Europa sta vivendo una delle crisi politiche più pericolose dal 1945 ad oggi. Il rischio collettivo che stiamo correndo tutti va aldilà della partigianeria e degli schieramenti politici. D’altronde le atomiche non fanno distinzioni quando esplodono.
Massimiliano Burri, iscritto al Tribunale Penale di Roma in qualità di Perito Balistico ed esperto di armi
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