Morte Ciro Esposito, De Laurentiis contro Roma e le istituzioni
“Istituzioni responsabili della morte di Ciro”. Su Roma: “C’è ancora chi la ritiene una città sicura…”
Un ciclone, come nel suo stile. In occasione della presentazione del libro "Ciro Vive", scritto dalla madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi, il presidente del Napoli Aurelio De Lauentiis non le ha mandate certo a dire. Nel mirino del patron della società partenopea le istituzioni, in particolare il ministro dell'Interno Angelino Alfano e anche la sicurezza della città di Roma: "Il signor Tagliente – ha dichiarato De Laurentiis – quando organizzammo la finale di Coppa Italia Napoli-Juventus (giocata a Roma nel maggio 2012 n.d.r.), ci riunimmo in una caserma e decidemmo quello che bisognava fare, e non successe nulla. Per Napoli-Fiorentina, il presidente dell'Osservatorio del Viminale non ha saputo darmi indicazioni".
Poi l'affondo: "Quando il ministro dell'Interno parla di Daspo e non di Inghilterra, resto perplesso. Mi domando in che mondo viviamo? In che città protette viviamo? Sono loro i responsabili dell'omicidio di questo ragazzo". Poi il riferimento alla sicurezza nella Capitale: "La si continua a considerare sicura. Sono arrivati gli olandesi, non i pigmei e hanno distrutto la Barcaccia".
Oltre alle polemiche, nel corso della presentazione del libro dedicato alla memoria di Ciro Esposito, De Laurentiis ha speso parole di elogio per la signora Antonella Leardi: "Antonella – ha affermato il presidente del Napoli – è un esempio più unico che raro, continua ad interpretare non come attrice ma come vera persona. Questo libro è la testimonianza dell'amore di una madre, non della vita di un figlio. Antonella è una neo Madonna, perché cerca di far capire che con l'amore può far più delle offesa".
"Quel giorno – conclude De Laurentiis – non parlai per non essere frainteso. In Italia ci sono molti poliziotti che non funzionano". Oggi, invece. De Laurentiis ha parlato chiaro e siamo pronti a scommettere che le sue dichiarazioni non passeranno inosservate".