Morte Paolo Calissano: errore da psicofarmaci, si esclude il suicidio
Si esclude l’ipotesi del suicidio per la morte dell’attore Paolo Calissano. L’ex compagna Paola Palese sottolinea la volontà di riscatto dell’attore. Si pensa a un errore nell’assunzione di psicofarmaci
Nella giornata di ieri è stato trovato morto nella sua abitazione l’attore Paolo Calissano.
Inizialmente è stata avanzata l’ipotesi di suicidio, ma vari elementi smentiscono questa possibilità. Infatti, nella casa dell’attore non è stato trovato alcun biglietto d’addio e anche la collocazione del corpo non fa pensare a un gesto intenzionale.
Ex compagna Palese: “non si è suicidato, voleva riscattarsi”
L’ex compagna Fabiola Palese afferma che l’attore “aveva sofferto troppo. Oltre alla perdita dei genitori lo avevano segnato i trascorsi giudiziari. Il mondo dello spettacolo gli aveva voltato le spalle ma lui voleva una chance di riscatto che nessuno gli ha concesso“. Infatti, l’attore era stato arrestato nel 2005 per spaccio di stupefacenti.
Una delle tesi più valide, ma ancora da verificare, è quella dell’errore nell’assunzione di psicofarmaci. L’attore assumeva regolarmente delle pillole per controllare il suo umore e contrastare gli stati di ansia, insonnia e sconforto che viveva.
Dunque, non si esclude dato il quantitativo di farmaci usato da Calissano, la possibilità che abbia assunto sostanze in contrasto tra loro o che ci sia stata un’esagerazione nell’assunzione, causando una reazione letale.
Attualmente sono state avviate le indagini per far luce sui fatti. Il vero nodo investigativo parte dai medici e dalle sostanze che assumeva, infatti, si cerca di svelare chi abbia prescritto i farmici e la dose.
Sono sotto esame le applicazioni di messaggistica del telefono dell’attore.