“A Roma e nella sua provincia in due giorni un morto e un ferito nel settore delle costruzioni. L’incidente mortale è avvenuto in una villetta della Capitale, in via della Nocetta, nel quartiere Gianicolense, dove a perdere la vita è stato un operaio di nazionalità moldava. Ancora una volta una caduta dall’alto, ancora una volta a chiederci e domandarci il perché.
Ancora una volta a fare i conti con la morte, ancora una volta in edilizia, dove non smetteremo mai di richiamare di elevare al massimo l’attenzione sulle norme della sicurezza”. Lo dichiara in una nota il segretario generale della Filca Cisl di Roma Nicola Capobianco. Come sindacato, continua Capobianco, “esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia dell’operaio e proviamo un senso di impotenza terribile.
Nel 2022 in edilizia sono morti a Roma sette lavoratori, cinque per cadute dall’alto, è il numero più alto degli ultimi sedici anni. Tutto ciò è inaccettabile e bisogna assolutamente fermare questa lunga scia di sangue. Sono vite strappate ai loro affetti, alle loro famiglie. Non possiamo rassegnarci ad assistere ad una strage a puntate.
Dobbiamo fermare questa lunga scia di sangue. Bisogna pretendere di lavorare in sicurezza con un aumento dei controlli della formazione certificata e reale dei lavoratori. Il 4 agosto abbiamo firmato in Prefettura un importante protocollo di intesa per la regolarità del lavoro nel settore delle costruzioni. Bisogna dar seguito a quanto si è detto con un impegno di tutti a contrastare questo triste fenomeno”.
Il 22 ottobre, sottolinea il sindacalista, “saremo tutti in piazza Santi Apostoli in una manifestazione nazionale per chiedere che il tema delle morti sul lavoro sia al centro dell’agenda politica, perché riprendendo il discorso del presidente Mattarella nella Giornata nazionale per le vittime sul lavoro, ‘Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita’.
Per far sì che questa infinita tragedia venga meno occorrono controlli stringenti da parte di tutti gli organismi preposti, servono risorse ed assunzione di personale, occorre voltare pagina sul tema della sicurezza sul lavoro. Va rafforzato l’organico degli enti preposti alla sicurezza, coordinando gli interventi e va fatto un grande investimento sulla prevenzione e sulla formazione”.
“Inoltre, sono anni che chiediamo una patente a punti per qualificare le imprese. Come sindacati – conclude Capobianco – siamo stanchi di stilare comunicati stampa sulle continue tragedie di morti sul lavoro e chiediamo a tutti di operare concretamente in modo sinergico per creare le condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro”. (Com/Mgn/ Dire)
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