Motivazioni delle sentenze solo a pagamento
Il Governo Letta approva un disegno di legge molto discutibile già in odore di incostituzionalità
Come al solito, quando si tratta di "legislazione creativa", Il Governo (ben spalleggiato da Radio, Televisione e giornali che non dicono niente) fa passare tutto sotto silenzio, permeando gli scempi da compiere dietro rassicuranti formulette di rito….
In questo caso si parla di (udite, udite!) “Disposizioni per l’efficienza del processo civile, la riduzione dell’arresto, il riordino delle garanzie mobiliari, nonché altre disposizioni per la semplificazione e l’accelerazione del processo di esecuzione forzata”.
Sotto questa eufemistica dizione, il Cdm ha dato l’ok a un disegno di legge che rivisiterà la formula del processo civile, con l’obiettivo, ancora una volta, di “smaltire il terribile arretrato”. Questo il proclama del premier Enrico Letta.
Qual è la ricetta messa a punto dal governo delle larghe intese per abbattere i carichi pendenti, specialmente in appello, e consentire di arrivare a sentenza nei tempi congrui a uno Stato di diritto?
INCREDIBILE MA VERO!: FAR PAGARE AL CITTADINO UN IMPORTO PER CONOSCERE LE MOTIVAZIONI DI UNA SENTENZA!!
In sostanza, il giudice non emana più la sentenza completa, ma esclusivamente il dispositivo, con i riferimenti normativi e giurisprudenziali occorsi per risolvere la controversia. Sulle motivazioni estese, invece, saranno le parti a doverne presentare relativa richiesta con tanto di pagamento aggiuntivo. In questo modo, assicura il governo, si colpisce “la stesura della motivazione per esteso in tutte controversie, uno dei fattori che impedisce la ragionevole durata dei processi civili”.
Vi rendete conto? Quello che è un obbligo del Giudice sancito dal codice e dalla Costituzione ed è sostanzialmente un diritto del cittadino che si rivolge alla Magistratura per ottenere giustizia, diventa un "optional" a pagamento , manco fosse un'autoradio o un airbag laterale di una vettura.
Con le modifiche introdotte dalla Legge 18 giugno 2009, n. 69, il legislatore aveva inteso sancire l'obbligo della motivazione, consistente nell'insieme delle ragioni che giustificano la statuizione del giudice. La motivazione è lo strumento con cui è possibile vagliare l'iter logico seguito dal giudice per giungere alla decisione. Infatti, la motivazione è elemento previsto dall'art.111 Cost. che permette di effettuare un controllo penetrante sulla legalità della pronuncia in sede di impugnazione e sancire la responsabilità dei magistrati.
La motivazione deve essere sufficiente, nel senso che deve contenere ragioni oggettivamente idonee a giustificare la decisione; logica, ossia coerente nelle diverse osservazioni in cui essa si articola, anche in relazione al dispositivo; ordinata, in quanto la legge prescrive che nella motivazione debbono essere esposte concisamente e in ordine le questioni discusse e decise dal collegio ed indicate le norme di legge e i principi di diritto applicati. La totale mancanza della motivazione è causa di nullità della sentenza (art.161, I comma) in quanto non adempie alle finalità che la legge attribuisce alla sentenza stessa.
Vogliamo far passare sotto silenzio un colpo di spugna che vergognosamente questo Governo sta per passare su alcuni fra i più importanti articoli del codice di procedura civile e della Costituzionale Italiana? Vogliamo dire che prevedere la stesura delle motivazioni di una sentenza solo dopo versamento di un corrispettivo è incostituzionale o dobbiamo sopportare ancora una volta l'emanazione di una legge incostituzionale e la conseguente attesa di tre anni per avere la pronuncia della Consulta? Quanti guasti si saranno creati in tre anni?
Ma questo importa qualcosa a Letta?
Non so chi sia l'AVVOCATURA UNITA, non ne conosco i rappresentanti, nè io ho qualcosa da spartire con loro…però come avvocato e cittadino andrò alla manifestazione (indetta contro queste misure del Governo) del 20 febbraio 2014 ore 11 da piazza della Repubblica a Piazza S. Apostoli…
Chi ha a cuore le sorti della giustizia in Italia farebbe bene a partecipare….
Avv. Paolo Cotronei