Museo del Rugby ad Artena, vanto della palla ovale internazionale
Artena rappresentata dal Museo del Rugby in Giappone per la Coppa del Mondo
Il Museo del Rugby di Artena sempre più popolare. La scorsa settimana Rai Sport ha mandato in onda due servizi giornalistici, realizzati da Andrea Fusco, sui cimeli custoditi all’interno di Palazzo Traietti nel centro storico di Artena.
I servizi di Rai Sport
Ad Artena, comune di 15.000 abitanti, a 40 km da Roma esiste il Museo del Rugby “Fango e Sudore”. Ad accompagnarci per le viuzze del centro storico, il più grande di Europa non carrozzabile, sono le due mule Mela e Mora. Eccolo il gioiello che i paesi limitrofi invidiano: su più di 6.000 mq espositivi sono conservati più di 15.000 oggetti: magliette, palloni, scarpe, cravatte, caps. Ad ideare il Museo è stato Corrado Mattoccia, ex giocatore, responsabile dal 2008 che accompagnandoci ci dice come è nato questo gioiello: “Andavo in Francia a trovare i fratelli Bergamasco di cui ero amico; compravo 10 magliette e loro me le firmavano. Tornavo e le regalavo, però qualcuna la tenevo per me. Ho iniziato a conservarle nel garage dove ci riunivamo con gli amici, da lì è nata l’idea del Museo. La prima maglia è quella di Mirco Bergamasco che ha coinciso con il compleanno di mio figlio, poi quella di Nanni Ranieri di Colleferro, fino a più di 2000 maglie. Continuano ad arrivare e non riusciamo a stargli dietro. Le fotografiamo, le cataloghiamo e le esponiamo. 1929: la prima partita dell’Italia in Spagna; oltre 100.000 spettatori davanti al Re di Spagna. Con la maglia grigia ha giocato Umberto Modenesi e con la bianca, 35 anni dopo, il figlio Luciano. Perché quella del padre non ha le maniche? Perché, durante la seconda guerra mondiale, essendo la famiglia molto povera, la madre ha sfilato le maniche e ne ha fatto calzini per i figli. Luciano vivente ha detto che il padre con la maglia ci ha giocato e lui ci ha camminato”.
… “Da qui inizia il torneo Sei Nazioni. Quando c’era la guerra civile in Irlanda, le due squadre irlandesi hanno giocato insieme contro l’Inghilterra: ecco il grosso valore sociale del rugby, oltreché sportivo. Il rugby è caratterizzato anche dal coraggio. Lorenzo Sebastiani, la notte del terremoto all’Aquila stava preparando la borsa prima di uscire di casa. Il padre chiese dove stesse andando ed ha risposto che andava a scuola perché i compagni avevano paura e lui voleva infonder loro coraggio. Il padre ha tentato inutilmente di trattenerlo perché già c’erano state le scosse di avvisaglia nel pomeriggio, ma lui è voluto andare lo stesso. Quella notte della terribile tragedia ha aiutato tutti i compagni ad uscire salvi dalla scuola. Lui non ce l’ha fatta, è rimasto sotto le macerie. Da quel giorno l’Aquila Rugby ha rilevato il numero 1 che era cucito sulla maglia di Lorenzo e l’ha fatto cucire su tutte le maglie nuove, al posto del cuore”.
Coppa del Mondo di Rugby in Giappone
Nella residenza dell’ambasciatore nipponico a Roma, coi vertici dello sport tricolore, si è parlato dei Mondiali ovali di fine settembre. Fra gli illustri rappresentanti delle istituzioni politiche e sportive – in primis il Sottosegretario, Giancarlo Giorgetti, il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ed il Presidente della Federugby, Alfredo Gavazzi – era presente anche il Presidente della Fondazione Il Museo del Rugby, Fango e Sudore, Corrado Mattoccia che ha la sua sede ad Artena. Sua Eccellenza Keiichi Katakami, Ambasciatore del Giappone in Italia, per festeggiare l’avvicinamento dell’appuntamento iridato ha invitato diversi rappresentanti del mondo politico e sportivo ed i media di riferimento, tra questi anche esponenti della RAI che in questi giorni ha annunciato la messa in onda di tre dei quattro incontri che vedranno Parisse e compagni protagonisti in vista della rassegna iridata: il test-match del 10 agosto all’Aviva Park di Dublino contro l’Irlanda (in programma alle ore 14.00), il Cattolica Test Match contro la Russia a San Benedetto del Tronto (calcio d'inizio ore 18.25) e il derby latino del 30 agosto, alle 21.10, allo Stade de France di Saint Denis contro la Francia sono tutti inseriti nel palinsesto estivo del secondo canale nazionale, per una copertura senza precedenti del cammino azzurro verso la nona edizione dei Mondiali. Assieme alla notizia del ritorno del Rugby sui canali di stato, è stata annunciato il raggiungimento di una partnership tra la Città di Toyota, una delle sedi che ospiterà gli incontri del Mondiale (tra cui Italia – All Blacks), ed il Museo del Rugby di Artena per l’organizzazione, dal 18 settembre al 14 ottobre, di una mostra dedicata alle maglie mondiali. Sessanta maglie delle milleseicento contenute all’interno di Palazzo Traietti ad Artena, lasceranno la sede permanete del museo per raggiungere l’altra parte del globo, il Giappone, spingendosi ben oltre le destinazioni finora raggiunte. “L’accordo con la Città di Toyota ci riempie di orgoglio ed entusiasmo – afferma il Presidente Corrado Mattoccia – Il Museo del Rugby è ormai un punto di riferimento in Italia. Ciò non solo per la sua straordinaria collezione, che in quanto Fondazione tuteliamo, salvaguardiamo, e promuoviamo, ma anche perché costituisce un patrimonio culturale e sportivo di altissimo livello che oggi ci proietta ben oltre i confini nazionali. Voglio ringraziare la Città di Toyota per averci dato l’occasione di esportare il nostro nome e quello della Città di Artena in Giappone e in occasione di uno dei più prestigiosi eventi sportivi che porterà nel Paese del Sol Levante milioni di persone da ogni parte del mondo”. All’incontro erano presenti anche, in rappresentanza della Squadra Nazionale Italiana di rugby, il CT Conor O’Shea e gli Azzurri Mattia Bellini, Maxime Mbandà, Carlo Canna, David Sisi e Edoardo Padovani.
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