Musica: con “Divertissement”, Francesco Del Prete dimostra ancora una volta la sua capacità di reinventarsi

Fondatore di diversi progetti musicali e collaboratore di artisti come Dalla, De Gregori e Nannini, Del Prete ha costruito una carriera solida e versatile

Franesco Del Prete

Franesco Del Prete

Francesco Del Prete quest’anno sulla scena musicale con un nuovo progetto che ha confermato la sua versatilità e la sua continua ricerca artistica. “Divertissement”, uscito il 22 marzo scorso per Filibusta Records, rappresenta un’opera poliedrica che sfida le categorizzazioni tradizionali, un disco che spazia tra i generi musicali e le ispirazioni tematiche, segnando un ulteriore passo avanti nel percorso artistico del compositore e violinista salentino.

La svolta di Del Prete: dall’introspezione al divertimento

Con “Divertissement”, Francesco Del Prete segna una netta deviazione rispetto al suo ultimo lavoro “Rohesia ViolinOrchestra”, un album concettuale dedicato al rapporto tra vino e violino. Come lo stesso artista spiega, il termine “Divertissement” ha una doppia valenza: da un lato si riferisce a una forma musicale leggera e scorrevole tipica della musica classica del XVIII secolo, dall’altro richiama il concetto di “deviazione” dal percorso abituale, una svolta in direzioni opposte, che si riflette perfettamente nel suo nuovo progetto.

L’artista si è sentito spinto a esplorare nuove possibilità timbriche e sonore, cercando soluzioni melodiche e ritmiche che fossero diverse da quelle del passato. È qui che emerge la chiara volontà di non restare ancorato a schemi predefiniti: Francesco Del Prete si allontana dal suo passato recente per abbracciare un’ampia gamma di ispirazioni, dal fumetto alla letteratura, dalla danza ai sentimenti umani, per poi tuffarsi nei ritmi incalzanti del prog e dello swing, nei toni nostalgici del pop, fino a toccare il rock, il classico e i suoni balcanici.

Un caleidoscopio di sonorità: il viaggio tra i generi

L’album, composto da undici tracce originali, appare come un viaggio musicale in cui le diverse influenze si fondono armoniosamente grazie alla personalissima cifra stilistica di Del Prete. L’artista, che ha saputo valorizzare al massimo le potenzialità del suo violino a cinque corde, trasforma questo strumento in un’intera orchestra. La sua tecnica, nota come “ViolinOrchestra”, permette di costruire arrangiamenti complessi e affascinanti, dove il violino è in grado di assumere ruoli inaspettati, esibendo un’ampia gamma di sfumature sonore.

L’aggiunta di strumenti come l’arpa, la tromba, il pianoforte, il violoncello, il sassofono e persino i sintetizzatori arricchisce ulteriormente il tessuto sonoro dell’album. Grazie a una squadra di amici e colleghi musicisti di altissimo livello, Francesco Del Prete riesce a creare un dialogo tra le voci del suo violino e quelle degli altri strumenti, in un confronto costante e stimolante.

La tracklist: un manifesto eclettico

Le undici tracce che compongono “Divertissement” sono un esempio lampante dell’eclettismo musicale di Del Prete. Si parte con “A perdifiato”, una corsa ritmica che cattura sin dai primi secondi, per passare a brani come “Donkey Shot” e “Lindy Hop nella nebbia”, dove l’ironia si mescola a un’atmosfera quasi cinematografica. “Coeur Manouche” richiama, come suggerisce il titolo, le sonorità gitane, mentre “Di lei” e “Allure” si presentano come momenti più intimi e riflessivi, carichi di una delicatezza poetica.

Particolarmente interessante è “Rat-man”, un tributo all’omonimo fumetto di Leo Ortolani, dove Del Prete si diverte a giocare con ritmi e melodie che richiamano il mondo dei supereroi, tra ironia e serietà. “La Regina disadorna” è un omaggio alla narrativa di Maurizio Maggiani, mentre “Caffè shakerato” e “Brigitte” si avventurano in territori più leggeri, quasi da colonna sonora, perfetti per accompagnare momenti di svago e riflessione. Il disco si chiude con “Rivers in reverse”, un finale meditativo e ricco di sfumature emotive.

Del Prete, un artista in continua evoluzione

Francesco Del Prete non è nuovo alla sperimentazione. Laureato in violino classico e musica jazz, la sua formazione si è arricchita nel corso degli anni grazie agli studi con grandi maestri come Ilya Grubert, Paolo Di Sabatino e Roberto Ottaviano. Nel corso della sua carriera, Del Prete ha dimostrato una straordinaria capacità di combinare tradizione e innovazione, rendendo il violino il protagonista indiscusso delle sue composizioni.

Fondatore di diversi progetti musicali e collaboratore di artisti del calibro di Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Gianna Nannini e Stewart Copeland, Del Prete ha saputo costruire una carriera solida e versatile, che lo ha portato a esibirsi sui palchi di tutto il mondo, dal Giappone alla Francia, dalla Germania alla Svizzera.

Con “Divertissement”, Francesco Del Prete non solo conferma il suo talento, ma dimostra ancora una volta la sua capacità di reinventarsi, spingendo i confini del suo universo musicale sempre un po’ più in là. Il nuovo album si presenta come un’opera matura, capace di unire leggerezza e profondità, ironia e poesia, in un continuo gioco di rimandi tra generi e stili. Un disco da ascoltare e riascoltare, per scoprire ogni volta nuove sfumature di un artista in costante movimento.