Il Volo passa dalla musica lirica e dalla melodia napoletana al pop latinoamericano. L’ultimo video, uscito a maggio, li vede esibirsi a fianco di Gente de Zona (reggaetoneri cubani) in “Noche sin dia”, un brano salsa con influenze di flamenco, che vanta già oltre 7 milioni di links. Tutto lascia prevedere che i fans dei tre tenori accoglieranno con favore questa svolta sorprendente, che porterà i cantanti verso nuovi successi. Del resto è per questo che si decidono le svolte delle carriere e non c’è niente di male nel guadagnare molti soldi, basta che lo si faccia senza danneggiare il prossimo in alcun modo e nel rispetto della legge. Indubbiamente a Ignazio, Gianluca e Piero non si può imputare nessuna colpa. Hanno avuto successo nel 2009, nel talent “Ti lascio una canzone” dove, grazie all’intuito del regista Roberto Cenci che li mise insieme, si imposero all’attenzione del pubblico italiano con il genere classico e melodico. Erano dei bambini ma già si intuivano le loro potenzialità. Lo comprese Tony Renis ma ancor di più fu svelto Michele Torpedine a entrare nel business e diventare il manager unico del gruppo che ha condotto a livelli internazionali incredibili.
Adesso la svolta, dopo tanti “Nessun dorma” e “’O Sole mio” ci si butta nel filone d’oro dei ritmi caraibici. È lo stesso Gianluca Ginoble ad ammetterlo: “Possiamo fare molto altro e con questo disco lo dimostreremo, è un cambio di passo. Pensate a Luis Fonsi, quello di “Despacito”, che cantava delle ballate ed era un artista locale fino a quando non ha cambiato genere e arrangiamenti e ha conquistato il mondo”.
Il testo di “Noche sin dia” è quello di una banale canzone d’amore fatta per diventare un tormentone estivo. Che sarebbe la vita se non esistesse l’amore?
Como un rayo de sol
Alumbra cada mañana
Igual que la luna
En la madrugada las cosas no cambian
Es la magia del amor, es tan bonito
Lo mismo llega y se va
Pero cuando es verdad
Lo reflejan tus ojos benditos
No hay noche sin día
No hay lluvia sin agua
Que sería la vida
Si el amor no existiría
Potremmo cambiare la parola “amore” con “soldi” e il brano potrebbe essere l’inno più appropriato per il gruppo di tenori ormai votati al reggaeton ma, ripeto, non c’è niente di male in questo. Anzi la svolta non è una svolta, è la logica prosecuzione di un progetto votato a raccogliere quanti più milioni possibili con le canzoni, gli album, le partecipazioni televisive e i concerti sempre più affollati in ogni parte del mondo. Perché giustamente Michele Torpedine ha capito che il mercato vero non è in Italia ma all’estero. Cose che dovrebbero capire ancora molti artigiani e imprenditori della penisola che si dibattono tra fisco e ritardi dei pagamenti. All’estero lo spazio è molto più vasto e si va solo dove ti pagano anticipatamente e un successo tira l’altro senza soluzione di continuità. Chi fa soldi attira chi vuole guadagnare facilmente sfruttando il filone d’oro.
“Noche sin dia” farà parte di un nuovo album del trio. Ci saranno collaborazioni importanti perché la tendenza internazionale è di unirsi per conquistare più mercati. Se Gloria Estefan entra nell’album del Volo si aprono ampie zone di fans latinos negli Stati Uniti e in tutto il sud America. Un po’ come quando Usher (rapper americano) incise “Promise” con Romeo Santos (il re della bachata) originario di Washington Heights, quartiere dominicano a New York City. Un rapper e un bachatero per introdurre la bachata, incisa con un sound sofisticato e tecnologie di alto livello, nel mercato nordamericano. Stessa operazione è avvenuta con Justin Bieber e Luis Fonsi usando “Despacito”, brano reggaeton con oltre 7 miliardi di link!
Questo è stato l’esempio che ha illuminato la mente di Torpedine: “facciamo come Despacito”. Giusto. Solo che ora si possono solo raccogliere le briciole di quel banchetto. Ripeterlo non è possibile. Certamente la strada del sound latino porterà molti successi e molte serate negli stadi del continente americano, ma arrivare a diversi miliardi di links con un unico brano è una opportunità che in tutto il mercato internazionale della musica leggere è accaduta solo due volte con un pezzo in spagnolo: ora con “Despacito” di Daddy Yankee e Luis Fonsi e prima con “Macarena” de Los del Rio nel 1995. Unici brani in lingua non inglese che abbiano conquistato il primo posto nelle classifiche dei maggiori successi internazionali di tutti i tempi. Ma Torpedine non è sciocco, conosce bene il mercato, a lui basta avere successo, non gli interessa raggiungere un nuovo record con un altro brano cantato non in inglese da cantanti non spagnoli! E per continuare ad avere successo bisogna “cambiar sin cambiar”, rinnovarsi nella consuetudine. Importante è non tradire mai il tuo pubblico e allargarti ad altri pubblici. Questo sta accadendo. Ignazio Boschetto (altro tenore del trio) ha dichiarato ad un sito internazionale: “L’unica cosa che posso dirvi è che vedrete Il Volo come non lo avete mai visto. Il Volo può fare molte cose. Abbiamo tante sorprese”. Ignazio, Piero e Gianluca canteranno in portoghese? Perché no? La musica –dicono quelli bravi come diceva Pavarotti- si divide in due: “quella buona e quella cattiva!” Quindi se il Volo ha le doti, se ne ha le capacità, può affrontare qualsiasi genere musicale, melodico, lirico, latino ma anche il fado, il samba, il pop… forse non interessa loro entrare nel mondo rap, anche perché non hanno l’immagine giusta. Ma tutto il resto, tutti i generi dove c’è molta audience, molta richiesta, molti concerti, molto seguito, quelli si.
Da mesi si annuncia questo nuovo album le cui sorprese sembrano già svelate. Oltre ai duetti con Gloria Estefan (moglie del produttore Emilio Estefan, una potenza nel settore musica e discoteche), quelli con Ermal Meta e Tiziano Ferro. Riferendosi alla partecipazione di Gloria, i tre tenori, in una intervista pubblicata su “Chi” , affermano “L’incontro tra un’icona della musica latina come lei con un gruppo che ha le nostre caratteristiche è abbastanza normale, altri nomi invece sono sorprendenti affiancati al nostro nome. A cominciare dal primo singolo…“. Si riferiscono ovviamente a Gente de Zona ed è evidente che quella è la strada a sorpresa che si vuole intraprendere. Alla domanda se c’è Sanremo di nuovo nel loro immediato futuro, dopo averlo vinto nel 2015, i ragazzi si tirano indietro: “Una volta vinto, si può tornare a Sanremo solo con una canzone capace di ripetere l’impresa”.
La loro non è una operazione senza rischi ma sono calcolati. La fama dei tre ragazzi ormai è mondiale, contano quasi come il Made in Italy! Chissà se un giorno potranno annunciare, come fece John Lennon parlando dei Beatles: “siamo più famosi noi di Gesù Cristo!” Suonò blasfemo ma se pensate che non tutto il mondo è cristiano e che certamente tutto il mondo era attento alla musica occidentale degli anni ’60, non aveva torto. Il pericolo per Torpedine viene da dentro, dalle vite private dei tre ragazzi, in età di innamoramenti. Nel suo libro “Ricomincio da tre” lo chiama l’effetto Yoko Ono, ossia il fatto che una fidanzata, o peggio una moglie, possa destabilizzare l’unità e l’equilibrio fragile su cui si regge un gruppo. Il pericolo esiste perché la carne è debole, specialmente quando hai poco più di vent’anni e quando una testa femminile, che potrebbe insinuarsi nel business di tre uomini, quattro con Torpedine, non si sa che cosa possa far accadere.
E se può accadere, accade… come sosteneva il grande Murphy!
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