Napoli, Pasticceria Poppella: il rione Sanità tra pizza e dolci
Storia di una famiglia e dei “fiocchi di neve”, un dolce che ha riportato nuova luce nel Rione Sanità a Napoli e strizza l’occhio alla Capitale
Come anticipato siamo ancora a Napoli, al Rione Sanità, per raccontarvi un’altra bellissima storia, quella di un golosissimo dolce, il fiocco di neve! Perchè è anche grazie al fiocco di neve che oggi la Sanità sta riscoprendo una nuova vita. Ci siamo spostati di pochissimi metri, di fianco alla pizzeria di Isabella de Cham c’è la pasticceria Poppella.
Napoli, rione Sanità: Isabella De Cham, la regina della pizza fritta
A Sanità festival del dolce e salato di qualità
Qui ci aspetta Ciro, nipote di Raffaele e Giuseppina (da cui deriva il nome d’arte Poppella, Papele e Puppnella) i fondatori del panificio nel 1920 diventato anche tarallificio nel 1960 con Salvatore, il papà di Ciro. Nel 2005 è Ciro a prendere in mano le redini dell’azienda ampliando la proposta anche alla pasticceria tradizionale napoletana fino alla creazione dei fiocchi di neve, da quel momento è iniziata una scalata inarrestabile per la pasticceria Poppella!
Buongiorno Ciro, quando e perché nascono i “fiocchi di neve”?
I fiocchi di neve nascono nel 2010. Sono nati da tanti sacrifici perché il nostro quartiere non era quello di adesso, era un quartiere povero, abbandonato e solo i suoi abitanti venivano a comprare i dolci e neanche tutti i giorni. Volevamo fare una cosa diversa spinti quasi dalla disperazione, ho fatto tanti dolci ed il fiocco era quello che serviva, un dolce buono ed economico.
Ti aspettavi questo enorme successo e che diventassero il simbolo della pasticceria Poppella?
Tempo fa ne parlavo con un amico. Non mi aspettavo questo successo, non mi aspettavo che il mio nome diventasse un marchio, non mi aspettavo nulla! All’inizio di tutto questo chiedevo spesso a mia moglie: “E’ vero o stiamo sognando?” e lei mi rispondeva: ”No, questi sono tutti i tuoi sacrifici, tutte le opere di bene fatte con il cuore, senza mai un ritorno!”.
Poi nel 2015, all’improvviso, mi sono ritrovato ad avere da 3 dipendenti fino a 30 e più! E’ stato difficile mantenerli uniti, creare una squadra. Ho dovuto fare tanti cambiamenti, cambiare collaboratori. In pochissimo tempo ho dovuto fare quello che si fa solitamente in mesi di lavoro, quindi con tante difficoltà ma ce l’abbiamo fatta e adesso siamo una realtà. Il mio fiocco è stato riconosciuto come un dolce tipico napoletano al pari del babà, della sfogliatella, della pastiera… ed oggi facciamo grandi numeri, ne vendiamo migliaia ogni giorno!
Tra gli amanti dei vostri “fiocchi” anche tantissimi personaggi famosi. Ci puoi raccontare qualche aneddoto?
La mia più grande soddisfazione l’ho ricevuta dal Presidente Mattarella quando è venuto in visita alla Sanità. Mi ha mandato a chiamare, sono andato emozionato pensando solo ad una stretta di mano invece prima di andarsene mi disse: “Conosco la tua storia perché me l’hanno raccontata, ma oggi voglio sentirla da te!”, (in passato ho avuto anche cose brutte alle quali ho avuto il coraggio di ribellarmi). Dopo gli ho dato il fiocco in mano, pensando che non l’accettasse, invece l’ha mangiato davanti a me. Quando vengono i suoi collaboratori mando sempre un pacco anche per lui. Un giorno mi è arrivata una lettera che ho letto solo dopo dieci giorni: “Grazie per i tuoi dolci. Al nostro Ciro Poppella, il Presidente Mattarella”. Tutta scritta a mano, per me, è stata una soddisfazione enorme. Qui vengono tutte le istituzioni, ti dico la verità sono state loro ad aiutarmi e farmi rimanere qui! Mi vogliono bene tutti, la città, la Sanità, gli altri commercianti. Napoli è bella, ma la Sanità deve avere un passo in più perché c’è molta cultura e storia!
Durante la pandemia anche Francesco Totti ha scelto i tuoi fiocchi per il compleanno della figlia. Cosa ci puoi raccontare?
Quando sono andato pensavo fosse una persona difficile da avvicinare, invece ho trovato un altro Totti, un ragazzo umile con il quale abbiamo parlato di tante cose. Non chiedermi cosa ci siamo detti, ma ti posso dire che è difficile trovare una persona così umile, soprattutto nel calcio. Sono andato personalmente io perché quando una persona importante chiama è il titolare che deve muoversi. Pensa che mentre giravamo per Roma mi bussavano sul furgone, brandizzato Poppella, perché la gente voleva i fiocchi!
Ormai esportate i “fiocchi di neve” in tutta Italia, ristoranti, bar, nelle case… Pensate di continuare su questa linea? O avete in progetto anche nuove aperture magari anche a Roma?
Durante la pandemia ci ha aiutato tutta l’Italia, abbiamo iniziato una grande distribuzione, anche al nord vogliono i nostri dolci. Siamo arrivati addirittura a Londra e Bruxelles. Aprire nuovi negozi ci sta perché il mio marchio non si deve fermare però dare solo il mio nome non mi piace. Io sono già nonno ma i miei figli sono giovani, quando saranno più maturi allora penseremo a salire più su. A Roma, se tutto va bene, mi piacerebbe aprire in zona Prati così posso prendere sia il turista che il romano.
Nel luglio del 2021 Ciro Scognamillo, in arte Poppella, uomo di grande umanità e generosità, sempre molto attivo nel sociale, viene insignito dell’ambito riconoscimento di Ambasciatore di Napoli per aver dato lustro alle eccellenze napoletane nel mondo.