Napoli, posta su Facebook le foto del figlio aggredito dai bulli
Gli hanno tagliato la strada per derubarlo, atterrandolo e poi colpendolo con spranghe e catene, senza nemmeno dargli il tempo di accontentarli
Ha voluto mostrare pubblicamente come suo figlio Emanuele è stato ridotto da un gruppo di bulli. E così, per “far conoscere queste oscenità”, una mamma arrabbiata di nome Lina ha affidato a Facebook questa sua denuncia ottenendo la solidarietà della rete e più di 15.000 interazioni tra likes, commenti e condivisioni.
Il fatto, avvenuto lo scorso 20 maggio a Scampia (Napoli), è stato raccontato in terza persona come fosse una storia e il luogo dove si sono svolti i fatti non è stato menzionato subito, visto che “poteva accadere ovunque”. E mamma Lina comincia così: “E fu così che in un giorno di sole dopo le piogge, un liceale di 16 anni all'uscita della metro decide di tornare a casa a piedi dopo la mattinata chiuso in classe” quando due bulli “avevano deciso di tagliargli la strada con il motorino e di aggredirlo, chiedendogli dei soldi e senza aspettare risposta, colpirlo con una sbarra di ferro e con le catene e atterrarlo”.
Violenza e prepotenza, ostentate come se nella vita siano le uniche cose che contano per ottenere ciò che si vuole. E non è una questione puramente geografica, secondo la mamma interessata: “Quello che mi infastidisce è che ognuno si è sentito in diritto di dire che sono zone pericolose, che non bisogna camminare da soli di pomeriggio. Si chiedono perché non abbia aspettato il pullman. Come dire 'te la sei cercata'. Allora tu donna che porti la gonna più corta e esci da sola, se vieni stuprata te la sei voluta. Ma in che cavolo di mondo vivo”.
I genitori di Emanuele hanno sporto regolare denuncia ai Carabinieri in quanto “Emanuele, e noi con lui, non vuole che accada mai più a nessun altro ragazzo”.
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