Centinaia di uomini delle forze dell'ordine hanno blindato dalle prime ore di questa mattina la città di Cassino, nel Frusinate, dove alle 11 è arrivato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per celebrare i settant'anni dalla distruzione della città e dell'Abbazia di Montecassino.
"L'Unione europea – ha detto Napolitano – rimane la via maestra per progredire ed anche per prevenire e superare crisi come quella in cui da oltre cinque anni ci dibattiamo".
Sulla delicata crisi ucraina, il capo dello Stato ha affermato: "Per disinnescare una sfida minacciosa sullo status dell'Ucraina, di cui vanno garantite indipendenza ed evoluzione democratica, in un costruttivo rapporto sia con la Ue che con la Russia, bisogna imboccare la via del dialogo e dell'ascolto reciproco".
Alle celebrazioni era presente anche il pesidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha dichiarato: "Tornare a Cassino settant’anni dopo la distruzione dell’Abbazia, centro di cultura, arte e fede, e la devastazione subita dalla città e dal territorio, non è solo un dovere istituzionale. Cassino, grazie all’impegno di uomini e donne, nel dopoguerra e nei decenni successivi, è tornata a vivere, ed è diventata il simbolo della ricostruzione italiana ed europea, della forza tenace della pace che trasforma le macerie in vita. Per questo, ricordare il sacrifico della città significa tornare a parlare di noi, della nostra storia ma anche del nostro presente”.
“Le celebrazioni del 15 marzo – ha continuato Zingaretti – alla presenza del Capo dello Stato, rappresentano per noi un monito a non dimenticare e ci impegnano, come istituzioni, a non cedere mai alla rinuncia, alla pigrizia o ai piccoli ricatti dell’egoismo, ma ad affrontare le difficoltà di oggi con lo stesso spirito con cui nel dopoguerra Cassino e l’Italia tornarono a crescere e lavorare. Per queste ragioni, la Regione Lazio nei prossimi anni sarà protagonista e promotrice non solo dei necessari interventi per sostenere la ripresa economica della provincia di Frosinone, ma anche di progetti e iniziative che possano legare i temi dello sviluppo con quelli della cittadinanza, dei diritti umani, della pace e dell’apertura internazionale tra Europa e Mediterraneo”.
“Lo faremo – ha concluso il presidente della Regione Lazio – convinti che possiamo e dobbiamo guardare con fiducia al futuro, tenendo pur sempre vivo il filo che lega il presente della nostra comunità con il suo passato. Perché lavorare per la modernizzazione e il rilancio economico e sociale della nostra regione non significa solo cercare di amministrare bene, ma anche restituire il senso di un percorso collettivo, di un cammino comune, che ci lega tutti”.
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