Una riunione telematica ha dato il via libera alla realizzazione della consulta nazionale della “Rete delle Reti”, un primo concreto esempio di integrazione delle esperienze dei sistemi bibliotecari. Un momento importante, che da una parte segna la fine di un percorso che un gruppo di sistemi bibliotecari ha iniziato più di un anno fa e che ha fatto leva sulla condivisione di intenti; dall’altra punta ad essere l’inizio di un percorso associativo che mira a uniformare verso l’alto i servizi bibliotecari in tutto il Paese.
«Nella storia della biblioteca pubblica contemporanea la cooperazione si è rivelata una strategia vincente, che oltre a favorire l’ottimizzazione e l’integrazione delle risorse ha prodotto radicali trasformazioni nello stile di lavoro e nella cultura della biblioteca. La forma in cui si è realizzata originariamente è stata quella dei sistemi bibliotecari, aggregazioni intercomunali disegnate su ambiti territoriali tendenzialmente omogenei, la cui proliferazione ha indubbiamente favorito l’affermarsi di una nuova attitudine alla condivisione e la diffusione capillare di una pratica di cooperazione di primo livello».
«Di fronte alle criticità emerse da tale “primo passo verso la cooperazione” ha cominciato a farsi largo la consapevolezza che occorreva ampliare la rete della cooperazione, esigenza a cui si risponderà in alcuni casi privilegiando la costituzione di reti provinciali, in altri dando vita a forme stabili di collaborazione e integrazione intersistemica». Lo stesso presidente della Compagnia dei Lepini ha sottolineato come i tempi fossero maturi per tradurre e concretizzare il rilancio della cooperazione in un assetto istituzionale.
In un modello di governance e in un patto che impegni reciprocamente gli aderenti e definisca la visione, i valori e le ambizioni di una Rete di Reti bibliotecarie. «Aderire al manifesto vuol dire aderire ad un processo evolutivo che prosegue il percorso di cooperazione già avviato negli ultimi anni. Veicolando le innovazioni già poste in essere verso una dimensione di respiro nazionale. Un percorso democratico, sociale, culturale ed economico, che permetta l’affermarsi di un nuovo tipo di biblioteca pubblica». Ha concluso Briganti, citando proprio il manifesto sottoscritto dai soggetti interessati.
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