Pubblicato il
Nations League, Italia Mister Hyde e Dottor Jeckyll: da 3-0 a 3-3 in Germania, ma è fuori

L’Italia di Luciano Spalletti sfiora l’impresa al Signal Iduna Park, ma si deve accontentare di un pareggio (3-3) contro la Germania, risultato che preclude l’accesso alle Final Four di Nations League. Una partita dai due volti per gli Azzurri, schiacciati nel primo tempo e risorti nella ripresa, ma il punto conquistato lascia l’amaro in bocca, soprattutto per il rigore negato a Di Lorenzo dopo la revisione del VAR. La sensazione, al triplice fischio, è di aver mancato un’occasione importante, non solo per la qualificazione ma anche per la conferma della competitività internazionale. La Germania, infatti, si conferma una delle big del calcio europeo, mentre l’Italia, pur mostrando segni di ripresa, resta un gradino sotto le potenze continentali.
Germania – Italia: primo tempo shock, poi la reazione
La formazione iniziale degli Azzurri presenta quattro novità rispetto all’andata di San Siro: Spalletti opta per una difesa più fisica con Gatti al fianco di Buongiorno e Bastoni, mentre Di Lorenzo sostituisce Politano sulla destra. In mezzo al campo Ricci prende il posto di Rovella, e davanti Maldini si posiziona alle spalle di Kean, preferito a Raspadori. La Germania di Nagelsmann risponde con un modulo speculare, caratterizzato da una difesa a tre e l’energia di Mittelstadt sulla sinistra, oltre alla fantasia di Musiala e Sané dietro la punta Kleindienst.
L’avvio è un incubo per gli Azzurri. La Germania impone un ritmo forsennato, pressando altissimo e costringendo l’Italia a rifugiarsi nella propria metà campo. Il primo lampo azzurro arriva da una verticalizzazione di Barella per Di Lorenzo, che provoca un quasi autogol di Tah. Ma è solo un’illusione. La pressione tedesca si concretizza al 15’ con il rigore di Kimmich, causato da un fallo di Buongiorno su Kleindienst. Donnarumma si supera poco dopo, respingendo un colpo di testa dello stesso centravanti tedesco, ma sul successivo corner arriva il 2-0: una distrazione collettiva consente a Kimmich di battere rapidamente e servire Musiala, libero di insaccare da pochi passi. L’incubo continua al 42’ con il tris firmato da Kleindienst, che anticipa Di Lorenzo di testa su un cross di Kimmich. Nonostante il tentativo disperato di Donnarumma, la palla ha già superato la linea. I numeri alla pausa sono impietosi: 18 tiri a 3 per i tedeschi, 64% di possesso palla e un dominio territoriale imbarazzante.
Spalletti corre ai ripari nell’intervallo, inserendo Frattesi e Politano per Maldini e Gatti, passando a un 3-5-2 più equilibrato. La risposta è immediata: al 52’ Kean approfitta di un errore di Kimmich per accorciare le distanze con un destro preciso. La Germania, appagata dal largo vantaggio, rallenta il ritmo e l’Italia ne approfitta per prendere fiducia. Al 65’ arriva il 3-2, ancora con Kean, che sfugge alla marcatura di Tah e insacca con freddezza. Gli Azzurri ci credono e insistono, trovando anche il coraggio di attaccare a pieno organico. Di Lorenzo viene steso in area da Schlotterbeck e l’arbitro assegna il rigore. Tuttavia, dopo un check VAR controverso, la decisione viene annullata, lasciando l’Italia con un senso di ingiustizia. Negli ultimi minuti, Spalletti getta nella mischia anche Zaccagni e Lucca per aumentare il peso offensivo. La perseveranza viene premiata nel recupero: un fallo di mano di Mittelstadt in area regala un rigore agli Azzurri, che Raspadori trasforma con freddezza. È 3-3. La rimonta è completata, ma il traguardo delle Final Four sfuma comunque.
Italia, ora le qualificazioni mondiali: il via a giugno
Archiviata la Nations League, la testa va già alle qualificazioni per il Mondiale 2026, con l’esordio fissato per il 6 giugno a Oslo contro la Norvegia di Haaland. Il girone non è proibitivo: l’Italia sfiderà anche Estonia, Israele e Moldavia, ma la sfida con i nordici rappresenta un banco di prova cruciale. La Norvegia ha debuttato con una schiacciante vittoria per 5-0 contro la Moldavia, con cinque marcatori diversi, tra cui lo stesso Haaland e il talentuoso Odegaard, capitano dell’Arsenal. Il ct Stale Solbakken ha costruito una squadra fisica e versatile, capace di variare modulo tra 4-4-2 e 4-3-3, con un attacco micidiale e una difesa solida, guidata da Ostigard. Oltre a Haaland, che continua a impressionare con la sua prolificità, l’Italia dovrà prestare attenzione a Sorloth, attaccante strutturato e bravo di testa, oltre che ad Aasgaard e Donnum, entrambi autori di gol nella goleada.
Da ricordare che solo la prima qualificata nel girone otterrà l’accesso diretto ai Mondiali 2026: le 16 seconde si scontreranno in 4 gruppi da 4 squadre, in veri e propri mini tornei ad eliminazione diretta, composti da semifinali e finale. Le 4 vincitrici di ogni gruppo staccheranno, a loro volta, il pass per la competizione mondiale.
Condividi questa notizia per primo
Sostieni il nostro giornalismo