Una serata da ricordare, per la Nazionale e per l’Italia intera. Non vuole essere la retorica delle “Notti magiche” di Italia ’90, né quella della cavalcata della Nazionale di Germania 2006. Tuttavia è innegabile come la serata dell’Olimpico abbia avuto un sapore speciale.
Prima di analizzare la partita in sé merita una doverosa premessa tutto il contorno. Rinviato di un anno a causa della pandemia, EURO2020 (questa la nomenclatura ufficiale, anche se siamo nel 2021) si è posto come obiettivo quello di una rinascita della popolazione europea. Una volontà avvalorata anche dal fatto, deciso già prima del Covid, che per la prima volta nella storia i Campionati Europei di calcio sono itineranti. 11 stadi, 11 città coinvolte, da Siviglia a Baku, da San Pietroburgo a Monaco di Baviera, passando per Amsterdam, Budapest, Bucarest, Copenaghen e Glasgow, con semifinali e finali a Wembley, Londra.
L’onore e l’onere di iniziare la rassegna continentale spettava all’Italia e a Roma. Dallo Stadio Olimpico, nella prima partita ufficiale, la cerimonia d’apertura con Totti e Nesta, Andrea Bocelli ed il “Nessun Dorma”, i fuochi d’artificio e Sergio Mattarella in tribuna a dare il via ad un evento sportivo che rivedeva per la prima volta i tifosi allo stadio. Il 25% della capienza con tifosi italiani e turchi, tutti controllati, per evidenziare la voglia di ripartire in un percorso non ancora concluso.
Ma dopo l’apertura scenografica c’era il campo, e la nostra Nazionale chiamata a dare un altro segnale forte. L’Italia, dopo aver guardato in tv i Mondiali di Russia, aspettava di tornare in una grande competizione da 1805 giorni, dai quarti di finale di EURO2016 persi con la Germania ai rigori. Ebbene anche lì, l’Italia ha risposto presente, vincendo e convincendo per 90 minuti su una Turchia che non ha potuto nulla.
La prima vera esibizione sul palcoscenico europeo dopo tre anni di preparativi è andata tutta secondo i piani di Roberto Mancini. Gli azzurri hanno sin da subito affrontato il match col piglio giusto, senza però trovare la giocata vincente. Appurato l’atteggiamento iperdifensivo dei turchi – previsto alla vigilia ma non fino a questo punto – nel corso del primo tempo la Nazionale ha trovato gradualmente le contromosse tattiche, seppur con qualche errore di esecuzione.
Nella ripresa i nodi turchi sono venuti al pettine azzurro. La cortissima difesa turca è crollata con le folate di Berardi e Di Lorenzo dalla destra che hanno spesso liberato uno Spinazzola straripante dall’altra parte, premiato alla fine come MVP della partita.
Emblematica in questo senso l’azione del raddoppio azzurro. Da Berardi sul lato destro dell’area cross dall’altra parte per Spinazzola che rientra e incrocia sul secondo palo, con Immobile lesto e depositare in rete la respinta di Cakir. Alla distanza è venuto tutto facile agli azzurri con i turchi che hanno poi commesso gravi errori in fase di impostazione. Dal rilancio sbagliato del portiere turco è arrivato il tris con Insigne che è riuscito a fare il suo classico destro a giro mancato nel primo tempo.
Un 3-0 secco per una serata ai limiti della perfezione. La strada è lunghissima e arriveranno avversari più temibili, ma l’Italia e la Nazionale hanno lanciato il loro segnale che risuona in tutta Europa.
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