Mi ero fatto un’idea sul futuro un po’ diversa da questa che ci prospetta il mondo delle auto elettriche. Vedo la situazione un po’ farraginosa e penso che l’industria petrolifera non mollerà tanto facilmente la presa. Inoltre la gran parte delle persone, se continua la situazione di guerre e di crisi, difficilmente potrà aggiornare il parco macchine a benzina, figuriamoci se deve passare all’elettrico! Noi poi commettiamo sempre l’errore di considerare il mondo riferendoci all‘Europa, Stati Uniti, Canada, Australia e qualche Paese dell’est. Ma il mondo è ben più grande e povero.
Milioni di automobili, furgoni, camion, trattori viaggiano per l’America del Sud dove vivono 400 milioni di persone e in Africa e in Asia dove ce ne sono diversi miliardi, e la popolazione sta crescendo e non vedo un passaggio al sistema elettrico nei tempi auspicati, a parte la Cina e il Giappone. La cosa mi angoscia abbastanza perché il nostro problema numero uno è proprio quello ambientale e non vedo ancora una corsa all’economia circolare che non produca più immondizia e inquinamento marino. Ma non possiamo pretendere che i sogni si realizzino solo perché sarebbe opportuno.
Temo che la vita e il futuro procederà come sempre a scatti, a salti in avanti e ritorni indietro. Slanci e crisi. Guerre e pacificazioni. In questo groviglio di contrasti però non è affatto detto che continueremo a pretendere sempre di avere una macchina per famiglia o per ogni membro della famiglia. Tempo fa lessi della possibilità di uno sviluppo del car sharing nelle metropoli. La condivisione delle vetture che già avviene con le smart del Car2go e di Enjoy. Un modello che potrebbe allargarsi anche a zone limitrofe alle città e che si dimostra più conveniente del possedere una vettura. Con il car sharing ho la vettura solo le volte che mi serve e per il tempo strettamente necessario.
Abolendo ogni altro costo. Le comunicazioni urbane ed extraurbane saranno sempre più servite da metropolitane e treni veloci che renderanno inutile il ricorso al mezzo privato. Se prenderanno piede questi mezzi di comunicazione, accanto allo sviluppo di mezzi semi-volanti, ovvero in grado di camminare su strada ma anche di levarsi in volo. Già si sono visti in forma sperimentale, una via di mezzo tra piccoli elicotteri e droni giganti, per capirsi. La viabilità aerea risolverebbe molti problemi di interconnessione rapida e potrebbero anche essere mezzi che funzionano con ricariche fotovoltaiche o con motori a idrogeno, non a batterie al litio troppo pesanti.
Lungi da me l’idea di scoraggiare l’acquisto di una vettura elettrica. Vorrei solo che si ponesse attenzione al fatto che spostare la questione energetica dal petrolio alle batterie elettriche non risolverà completamente i problemi connessi alla dipendenza dei fornitori del litio, per esempio, che uno dei componenti chiave delle batterie e che ripropone, com’era per il petrolio, la dipendenza da pochi produttori di questo minerale prezioso.
Inoltre pensare di continuare a spostarci con mezzi privati nostri continuerà ad ingolfare le città e le strade mentre, con l’incremento inevitabile della popolazione, bisognerà trovare alternative valide e condivise per spostarci a costi più bassi, con più sicurezza e in maniera più veloce. Per fare questo le auto non vanno bene, possono restare un giocattolo per adulti, da usare nel weekend. Mentre i membri della famiglia si muovono con biciclette, monopattini, metro, bus e car sharing, oltre che con i veicoli aerei di cui dicevamo.
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