Nella nostra regione sono attive 16 “Case della Salute” ma non tutti sanno con esattezza cosa sono e dove sono. Sono luoghi dove si programmano e si erogano i servizi sociali e sanitari integrati. Ci lavorano i medici di medicina generale, gli specialisti, gli infermieri, i tecnici e gli impiegati amministrativi.
Area di accesso con il CUP (centro unico di accesso) e il PUA (punto unico di accesso).
Area di servizi sanitari che può comprendere medicina di base, prestazioni di primo soccorso, servizi specialistici ambulatoriali, diagnostici e terapeutici, day hospital, e ospedale di comunità.
Area delle attività sociali, assistenza sociale, centro diurno e attività associative.
Consultorio, UVM (Unità di valutazione multidimensionale e multidisciplinare, assistenza domiciliare, riabilitazione).
L’obiettivo principale che si prefigge la Casa della Salute è quello di garantire una continuità assistenziale pe 24 ore al giorno sette giorni su sette. Questo tipo di struttura fu formalizzata nel 2006 come frutto di uno studio congiunto tra SPI (sindacato pensionati italiani) e il dipartimento ITACA dell’Università La Sapienza di Roma. Nel 2007 il Ministro della Salute, Livia Turco finanziò con 10 milioni di euro il progetto sperimentale per il Servizio Sanitario Nazionale. Purtroppo a molti anni di distanza la sperimentazione non è ancora conclusa e il servizio non è ancora consolidato e strutturato ovunque. Ci sono esperienze, diverse tra loro, in Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Puglia, mentre in altre regioni deve ancora partire.
Nel Lazio è una rete giovane che sta rispondendo però in maniera importante nei territori, soprattutto per la presa in carico dei pazienti cronici e per i servizi digitali avanzati offerti ai cittadini, come precisa il Presidente della Regione Nicola Zingaretti.
Attualmente sono 16 le Case della Salute attive sul territorio regionale, su Roma e Provincia sono 7, nella provincia di Frosinone sono 5, una sola in provincia di Latina e di Rieti, e 2 in provincia di Viterbo.
Prati-Trionfale; Santa Caterina della Rosa; Tenuta di Terranova; Ostia; Ladispoli; Rocca Priora; Zagarolo).
Atina; Ceccano; Ceprano; Ferentino; Pontecorvo.
Sezze.
Magliano Sabina.
Bagnoregio; Soriano al Cimino.
In questo ultimo periodo sono stati inoltre aperti 30 poliambulatori per il fine settimana e i giorni festivi, con lo scopo di impedire l’uso improprio dei pronto soccorso ospedalieri. Almeno per quanto riguarda i codici bianchi e buona parte dei codici verdi. Questi poliambulatori saranno accessibili a tutti indipendentemente dalla residenza o dalla ASL di appartenenza o dal luogo ove opera il proprio medico di fiducia. L’elenco di queste strutture è disponibile sul sito della Regione Lazio.
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