Sul fondo del lago di Nemi potrebbe esserci una terza nave romana dell'Imperatore Caligola, gemella delle due che furono ripescate negli anni '20 del Novecento. L'amministrazione comunale guidata da Alberto Bertucci, una squadra di tecnici dell'Arpacal, l'agenzia calabrese per l'ambiente, si è recata nel paese dei Castelli Romani per investigare sul mistero archeologico.
Come tutti sanno, negli anni '30, attraverso un'opera di alta ingegneria idraulica per l'epoca, il Lago di Nemi venne parzialmente prosciugato per consentire il recupero delle prime due Navi Romane risalenti all'epoca dell'Imperatore Caligola. Grazie a questo rinvenimento, si evidenziò quanto l'ingegneria navale romana fosse all'avanguardia.
Oggi a seguito di studi effettuati da ricercatori appassionati locali e da manoscritti risalenti al 1500, si ritiene che i fondali del Lago di Nemi possano custodire una terza Nave Romana risalente sempre ai tempi dell'Imperatore Caligola. L'attuale operazione di ricerca è realizzata in collaborazione con la Soprintendenza archeologica del Lazio, la sezione sub dell'Arma dei Carabinieri, la Protezione Civile, Underwater Team, l'Arpa Calabria e la Guardia Costiera. (Foto di repertorio)
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