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Netflix perde utenti: il Cinema 2.0 già ai titoli di coda? Risposte e ipotesi sull’industria digitale

Che il mondo digitale abbia sia lati positivi che negativi ce ne accorgiamo tutti i giorni. Da una parte propone una fruizione facilitata di prodotti culturali che da tempo lasciano il proprio segno nel mondo, ma dall’altra si mostra sempre più come qualcosa di poco autentico, di cui alle lunghe ci si stufa. Non è un caso che, parlando della musica, negli ultimi anni sia tornato di moda il vinile e l’ascolto analogico di musica retrò.

Un’altra notizia rimbalzata da più fonti ufficiali ha fatto sorgere nuovi dubbi: Netflix, popolarissimo sito online con cui sottoscrivere un abbonamento per vedere film, serie tv etc, per la prima volta ha perso abbonati. Oltre agli utenti russi, al quale Netflix ha chiuso il proprio sito, sono circa 200.000 gli abbonamenti annullati con un occhio anche al futuro. Si prospetta a breve infatti, un ulteriore calo.

Netflix

Montagne russe all’orizzonte?

Il Lockdown del 2020 accompagnato dal motto “Io resto a casa“, con tutta la sua negatività, ha sicuramente dato una spinta importante all’imporsi di certe dinamiche (quali l’utilizzo, tra le altre piattaforme, anche di Netflix). Ecco che un sito che negli anni non era mai calato a livello di utenti ha avuto un ulteriore supporto affinché questa discesa potesse non avvenire per qualche altro tempo. Tuttavia il digitale, la possibilità di avere tutto a portata di mano, permette anche un ragionamento di “pancia” da parte dell’utente. In sostanza, un biglietto per il cinema, un disco o un concerto ci sono, rispecchiano l’emotività del soggetto che li ha acquistati. Gli abbonamenti online sono momentanei, affievoliscono e rendono sciapi i sentimenti degli utenti. Un giorno può andare, quello dopo chissà. Ecco che quindi un calo di utenti può non essere definitivo e costante. Non è da escludere un aumento a breve, così come un successivo nuovo calo.

Concorrenza in aumento

Netflix negli anni ha vissuto una sostanziale crescita affermandosi nel panorama mondiale come uno dei fenomeni più importanti dell’ultimo periodo. La prima vera piattaforma cinematografica online di successo. Abbonamento mensile, in alcuni casi anche condiviso, per una vasta scelta di film e serie tv sia edite che inedite. Sono infatti molti i prodotti targati Netflix che hanno avuto successo mondiale. E’ il caso de “La casa di Carta“, per fare un esempio. Una piattaforma in grado di crearsi una propria credibilità abbracciando l’industria cinematografica a 360°, una formula perfetta per avere consensi. Ecco allora che anche altre realtà hanno deciso di puntare su questo: la nascita di Prime Video o di Disney+ ha permesso la diffusione di ulteriore materiale cinematografico di vario tipo.

Una vera e propria concorrenza, la prima per Netflix. Sbagliato, infatti, considerare il concetto di “Cinema” in sé come concorrenza diretta di queste piattaforme. Un aumento degli abbonati alla piattaforma non ha intaccato, o almeno non in numeri degni di nota, l’atto di andare al cinema e godersi un nuovo prodotto. Tuttavia la pandemia ha costretto gli addetti ai lavori a non lanciare il film esclusivamente nelle sale ma di riservarne alcuni diritti anche per queste piattaforme. E’ il caso de “La mano di Dio” di Sorrentino, lanciato quasi contemporaneamente sia al cinema che su Netflix. La presenza di altre piattaforme online potrebbe infatti portare a delle conseguenze negative a livello di abbonati.

Lo spettro della pirateria

Uno dei motivi per cui essere felici del successo di Netflix fu quello di aver dato un bel colpo alla pirateria. Film e musica sono infatti i prodotti per cui vi è stato un maggior abuso da parte della pirateria. Era pur vero che una reale soluzione nel momento in cui la società si è digitalizzata non c’era: l’online molto permetteva tranne che di usufruire di alcuni prodotti per cui vi era ancora il vincolo dell’autenticità. Ecco che la pirateria fu una degna, ma illegale, soluzione. La nascita delle piattaforme a pagamento ha posto in essere una soluzione non da poco.

Tuttavia questo ciclone di piattaforme a pagamento da cui siamo stati immersi in diversi utenti hanno fatto riecheggiare la necessita di avere sempre più al minor costo possibile. Ecco perché spesso si prendono abbonamenti che vengono “divisi”: il prezzo ridotto conviene e, dal canto suo, Netflix non pone neanche limitazioni. Così come negli anni 80′ nacque la pirateria attorno alla duplicazione di musicassette, oggi una divisione degli account di Netflix ha portato a un calo di iscrizioni.

Calo qualitativo

Netflix non ha mai smesso di produrre, ma negli ultimi giorni sono state diverse le lamentele degli utenti che hanno avvertito un calo della qualità dei prodotti. Obiettivamente di pubblicazioni che hanno avuto consenso negli ultimi tempi non ve ne sono. Non chiaro se si tratti di un calo di idee o di un cambio nell’asset produttivo o nella politica. Fatto sta che i fruitori di questa piattaforma sono scettici e una produzione non adeguata sta avendo delle conseguenze. Tuttavia, la piattaforma stava prendendo delle iniziative nuove e innovative, però fermate sul nascere. Sono diversi gli show che stavano per partire e i nuovi progetti fermati per tentare di fronteggiare le perdite mantenendo una degna situazione finanziaria. Un punto interrogativo grande, il primo per Netflix, a cui solo il tempo potrà dare risposta.

Redazione

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