Le condizioni meteorologiche sono da diverse settimane piuttosto monotone, con l'alta pressione che domina incontrastata garantendo tempo stabile, il cui effetto è quello di determinare temperature basse nelle conche al mattino per poi salire rapidamente nel corso del giorno, superando in alcune località i 15 gradi. In montagna le temperature sono ben sopra la media e al mattino fa più caldo che nelle valli a causa dell'inversione termica. Il Natale è ormai alle porte e in molti auspicano un clima diverso, più consono alla stagione. Così, in questi giorni si cerca di capire se e quando l'alta pressione comincerà a cedere.
Cosa legittima, mentre molto meno legittimo è spacciare alcune emissioni modellistiche a due-tre settimane per la verità, facendo disinformazione con titoli del tipo "Pericolo neve a Roma per la Befana". Non ce ne voglia chi lo ha scritto, ma si tratta di una pessima informazione, che non è supportata da argomentazioni concrete. Non è corretto fare affidamento sulle prime, incerte, tendenze modelli matematici per il periodo che va da Capodanno alla Befana
Ormai dovrebbe essere noto che le previsioni meteorologiche sono realmente affidabili massimo fino a 5 giorni, per i successivi il margine di errore si innalza. Pertanto, ipotizzare oggi 17 dicembre il pericolo neve nella Capitale per la data del 6 gennaio è quanto di più fuorviante si possa fare. I modelli matematici più importanti, l'americano GFS e l'inglese ECMWF emettono proiezioni rispettivamente 4 e 2 volte al giorno. Per le previsioni a lungo termine è frequente che spesso, in considerazione dei vari elementi da prendere in esame, cambino le carte in tavola. Per giunta, il modello inglese fornisce previsioni non oltre i 10 giorni, mentre l'americano oltre le due settimane. Ci sono anche le previsioni stagionali, questo è vero, ma non sono ancora collaudate e rischiano di far prendere molte cantonate.
Perciò, la data del 6 gennaio non viene presa nemmeno in considerazione, mentre si possono avanzare delle ipotesi per capodanno che restano soltanto tali in quanto mancano ancora due settimane. Se poi vogliamo dircela tutta, guardando il modello americano di stamani, per l'1 e il 2 gennaio si prevede una forte alta pressione, pertanto uno scenario barico identico a quello osservato in queste settimane.
Questo, per dimostrare che le previsioni a lungo termine sono soggette a variazioni e dunque prendere per oro colato soltanto le prime ipotesi e farne una notizia non è – eufemisticamente parlando – una cosa molto corretta. Si può discutere del meteo a due settimane, si possono illustrare i possibili scenari come fanno correttamente alcuni siti internet. Ma se non si fanno le doverose premesse, ossia che si tratta di emissioni modellistiche che necessitano di conferme, allora si entra nel campo delle scommesse. Che sono cosa ben diversa dalla meteorologia, una disciplina seria che dovrebbe essere preservata dalla mistificazione e dalle conseguenti bufale che ne scaturiscono.
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