No mascherine e contro la dittatura sanitaria. Dicono di essere 1.500 manifestanti e probabilmente il numero è giusto. Convocazione alle 16 al Circo Massimo e corteo fino alla Bocca della Verità dove sul palco si sono succeduti alcuni rappresentanti di un popolo, a dire il vero scarsino, di oppositori rispetto a quella che definiscono: “Dittatura sanitaria”.
Nessuna figura di spicco a testimoniare contro l’uso obbligatorio delle mascherine e la cosiddetta dittatura sanitaria. Eppure in questi mesi, durante il lockdown e ancora di più dopo il confinamento, quando i rischi peggiori e il numero dei contagi sono diminuiti sensibilmente, tanti avevano levato la loro voce contro i provvedimenti governativi.
Virologi con alterne carriere, medici di ogni specialità, politici, giornalisti, artisti, imprenditori. Con un tono che non ammetteva discussioni erano pronti a giurare di essere vittime di complotti e di subire la privazione della libertà. E invece sabato 5 settembre, dopo che il 29 agosto scorso erano stati visti 1 milione di manifestanti a Berlino (erano forse 30.000) contro le restrizioni e le mascherine, a Roma le bocche di fuoco di chi voleva riconquistare la libertà sono state poche e diligenti. Meglio così naturalmente. Il quadro dei contagi in Italia e nel mondo, ancora troppi, evidentemente ha lasciato il segno. Le parole di quelli che mesi fa assicuravano che il virus, con il caldo e il tempo sarebbe evaporato, fanno sempre meno breccia.
Chiaro che il punto critico dei cittadini e degli oppositori politici verso chi governa e amministra deve poter essere espresso. Dobbiamo essere attenti alle leggi che vengono scritte, alle normative che ci vengono imposte, alla salvaguardia della nostra libertà e del nostro lavoro. Ma essere ciechi di fronte a una realtà che è uguale in tutto il mondo (la forza ancora attiva del virus). Non riconoscere che l’Italia dopo un inizio tragico ha reagito con equilibrio e decisione per combattere l’epidemia, è un errore imperdonabile.
I manifestanti che sabato pomeriggio erano alla Bocca della Verità, a Roma, non ci credevano più. Non ci credevano più che le mascherine fossero un sopruso e la politica sanitaria una dittatura. E se ne sono andati a casa più sereni, pensando in fondo, in fondo, che in Italia la Sanità cura e prova a curare tutti.
Foto di Elisa Gestri
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