Non dite alla mamma che faccio la segretaria

Il romanzo di Debora Attanasio racconta la sua avventura come segretaria in un’agenzia a luci rosse

“Sono entrata nella sede di Diva Futura, l'agenzia di Riccardo Schicchi, Moana e Cicciolina, perché avevo un mutuo da pagare e nemmeno lo straccio di un lavoro. Ho conosciuto un genio per il quale ho fatto di tutto: ho risposto al telefono e consolato le ‘stelline’, ho dato quaglie in pasto al suo pitone e gli ho fatto da ghost writer. Di tutto, tranne spogliarmi o finire sul set. Perché, come diceva il signor Schicchi – è più facile trovare una pornostar che una brava segretaria – . In quegli uffici ho trascorso gli anni più belli e spensierati della mia vita”.
La presentazione del libro si terrà a Soriano nel Cimino, insieme al sindaco Fabio Menicacci, il 4 agosto alle ore 18.00, nella sala consiliare di piazza Umberto I.
Questo scrive Debora Attanasio, per nove anni assistente personale di Riccardo Schicchi (oggi giornalista di Marie Claire) nel suo libro autobiografico Non dite alla mamma che faccio la segretaria (Sperling & Kupfer). Un viaggio spassoso, tenero e sorprendente, a metà fra Almodovar e ‘Il meraviglioso mondo di Amelie’, un dietro le quinte del mondo strampalato, ma molto umano, dell'hard core dei tempi d'oro.

«Un libro che racconta la nuda verità: Cicciolina & co. erano la famigliola disfunzionale che (quasi) tutti sogniamo». – Marie Claire

«Una storia strampalata e bellissima». – D di Repubblica.it

«Un libro ironico, sincero e svelante. Il ritratto affettuoso e mai giudicante del circo di persone e personaggi che Schicchi aveva creato intorno a sé». – Vanity Fair

«Astenersi viziosi: mettere a nudo il mondo del porno finisce per strappare sorrisi, non vestiti». – La Gazzetta dello sport

«Racconta perfettamente il divismo erotico creato dal folletto siciliano morto l'anno scorso». – Il Fatto quotidiano

«Pagine esilaranti sui provini dei film e sul dietro le quinte. Eccentricità e note dolcissime sulla scomparsa di Moana. Bello!». – Gioia

«Un’esperienza che se non è stata glam come quella de ‘Il diavolo veste Prada’ (ci sono molti meno vestiti), è stata di sicuro molto divertente». – Tu Style

«Una buona dose di humour». – Cosmopolitan

«Il classico racconto che non riesci a lasciare e che ti fa trascorrere la notte in bianco per finirlo» – Lara Cardella, scrittrice

«Ho riso per 250 pagine e singhiozzato per 3 come una vite tagliata! Brava Brava Brava!» – Federica Bosco, scrittrice

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