Economia

“Non possiamo pagarvi”: italiani inferociti | L’INPS ha bloccato tutti gli assegni

Shock per tantissimi cittadini italiani: l’INPS non gli dà più i soldi. Il motivo è specifico.

Il periodo storico in cui viviamo è complesso, soprattutto dal punto di vista economico. Dalla pandemia in poi, infatti, molti beni di prima necessità sono aumentati di prezzo e le guerra, tra Ucraina e Russia e tra Palestina e Israele, hanno causato ulteriori incertezze soprattutto sul fronte delle materie prime e dei carburanti.

In un contesto del genere, molti cittadini italiani si trovano nella necessità di ricevere un sussidio da parte dello stato per riuscire ad affrontare le spese quotidiane e per provare a rientrare nel mercato del lavoro, dal quale si trovano esclusi.

Per questo motivo, il governo ha pensato di sostituire il Reddito di Cittadinanza con un’altra forma di agevolazione economica, l’Assegno di Inclusione. Pensato per i nuclei famigliari che al loro interno abbiano almeno una persona con più di 60 anni, con meno di 18 anni o con disabilità e che abbiano un ISEE non superiore a 7560 euro, in questo momento per molti cittadini è stato letteralmente bloccato: ecco perché.

L’INPS non gli dà più niente: perché

A partire dal 27 marzo, i cittadini italiani che ne hanno diritto stanno ricevendo l’Assegno di Inclusione. Lo stanno ricevendo sia quelli che l’hanno già preso nei mesi scorsi, sia quelli che hanno appena presentato domanda: a questi ultimi, arriverà anche un SMS o una e-mail per avvisarli della disponibilità della Carta di Inclusione presso qualsiasi ufficio postale.

Molti cittadini, che ne hanno diritto, proprio in questi giorni però non riceveranno proprio niente. Il motivo è da ricercare nell’attestazione ISEE: per ottenere l’Adi è infatti necessario possedere un ISEE aggiornato al 2024. “Nel caso in cui questa non venga rilevata, le prestazioni già in corso di erogazione verranno sospese“, fa sapere l’INPS.

L’INPS ha bloccato i pagamenti: ecco qual è il motivo (ilquotidianodellazio.it)

Come tornare a riceverlo

Chi avesse ancora un’attestazione Isee vecchia, risalente al 2023, è necessario che si appresti a formularne una nuova e relativa ai redditi di quest’anno: solo in questo modo si può tornare a ricevere l’Adi. Nei mesi di dicembre e di gennaio, infatti, l’importo di questo Assegno è stato calcolato sul vecchio ISEE ma, a patire da marzo, è necessario presentare un ISEE nuovo.

Se quindi anche voi avete ricevuto l’Adi nei mesi scorsi ma, in questi giorni, non state prendendo niente, può essere che dobbiate prendere appuntamento per fare un’attestazione ISEE nuova: fatelo il prima possibile, così che sulla vostra Carta di Inclusione possiate vedere arrivare l’importo che vi spetta.

Giulia Belotti

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