Un nubifragio ha colpito Roma poco prima della mezzanotte dell’8 settembre, continuando senza sosta per tutta la notte del 9. Raffiche di vento superiori ai 90 km/h, fulmini continui e intense precipitazioni hanno causato gravi disagi in città e nella provincia.
L’ondata di maltempo era stata prevista, con un’allerta arancione emessa dalla Protezione Civile, mentre il Comune di Roma aveva già diffuso raccomandazioni per minimizzare i rischi. Le squadre di soccorso, inclusi vigili del fuoco, Protezione Civile, forze di polizia e carabinieri, sono state impegnate tutta la notte. I vigili del fuoco hanno effettuato oltre cento interventi, principalmente per rimuovere alberi e rami caduti, risolvere problemi legati agli allagamenti e gestire frane e dissesti.
Diversi quartieri sono stati colpiti da allagamenti, tra cui il quartiere Africano, dove piazza Sant’Emerenziana è diventata una piscina a cielo aperto, come documentato da video sui social. Altre zone colpite sono state Anagnina, Nomentana e la Cristoforo Colombo. Al Colosseo, i marciapiedi erano inondati, con rifiuti che galleggiavano nell’acqua, come riportato dai residenti.
Inoltre, molte abitazioni nell’area est della città, in quartieri come Corcolle, Borghesiana, Finocchio e Due Leoni, hanno subito allagamenti nei piani bassi e nei garage, con numerose chiamate alla Protezione Civile per richiedere assistenza.
*Immagine di repertorio
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