Nuovo focolaio Covid a Roma: pazienti infettano personale sanitario nell’ospedale Sant’Eugenio
“Sembra di essere tornati al 2020, quando negli ospedali il virus la faceva da padrone e ogni giorno si infettavano decine di colleghi”
Un focolaio Covid si è sviluppato negli ultimi giorni all’ospedale Sant’Eugenio di Roma all’interno delle strutture di degenza di Medicina, Geriatria e Nefrologia. Lo ha rivelato in un comunicato il sindacato degli infermieri “Nursing Up”. Secondo l’organizzazione a tutela degli infermieri, il nosocomio ha attivato immediate misure di contenimento. Nella struttura situata all’Eur, uno o più pazienti avrebbero infettato il personale sanitario vaccinato con doppia dose.
Il racconto della realtà al Sant’Eugenio riferisce di interi reparti in stato di quarantena, istituzione di “zone grigie” al Pronto Soccorso, ingresso interdetto ai visitatori, test dei tamponi a tutto il personale.
“Gli infermieri continuano a mettere a repentaglio la loro vita”
“Sembra di essere tornati al 2020, quando negli ospedali il virus la faceva da padrone e ogni giorno si infettavano decine di colleghi. Nefrologia, medicina e geriatria al Sant’Eugenio sono rimasti ufficialmente inaccessibili per almeno due giorni. I nostri referenti locali ci informano di file interminabili di colleghi al drive in per il tampone. Come è possibile un focolaio in questo momento? Si tratta della variante Delta?
E allora perché tardano ancora le decisioni ufficiali e definitive sulla terza dose per gli operatori sanitari? Gli infermieri, a 16 mesi dall’inizio della pandemia, continuano a mettere a repentaglio la loro vita nelle corsie”. Scrive in un comunicato Antonio De Palma, presidente nazionale di Nursing Up.
Forse 20 positivi tra i dipendenti dell’ospedale
“Da quanto ci è stato riferito sappiamo di almeno 5 casi tra infermieri e assistenti socio sanitari, vaccinati e sintomatici” spiega Laura Rita Santoro, responsabile per il Lazio di Nursing Up. Ma altre fonti sanitarie, riportano la cifra di 20 positivi tra i lavoratori dell’ospedale. Sarebbe stato un paziente a diffondere il virus nell’ospedale, ed è ormai certo che si tratti di un soggetto dializzato passato per il pronto soccorso la scorsa settimana e poi risultato positivo.
Sembrerebbe che, nonostante fosse sintomatico, era risultato negativo al primo tampone e per questo motivo è stato trattato come un non Covid, contagiando a sua volta gli infermieri che lo seguivano più da vicino e costringendo altri, tra cui anche medici, alla quarantena.
Informazioni sul caso ridotte al lumicino
Le note ufficiali sul caso del cluster al Sant’Eugenio di Roma sono ridotte al lumicino. Sembra essere tornati di nuovo indietro con gli anni. La Regione Lazio dopo aver smentito l’esistenza di un vero e proprio focolaio, pubblica una nota rassicurante: “è tutto sotto controllo, i servizi dell’ospedale sono tutti attivi”, sottolineano alla Pisana.
Sospensione nuovi ricoveri, ingresso vietato ai visitatori
“A causa delle positività riscontrate presso le aree di degenza”, si legge in una circolare protocollata della Asl Rm2 di sabato scorso, sono state predisposte la “sospensione dei nuovi ricoveri e sorveglianza dei pazienti ricoverati sino al termine del periodo di isolamento, completamento dello screening di tutto il personale dipendente e delle ditte esterne, interdizione degli accessi a reparto di pazienti/visitatori, blocco temporaneo dei trasferimenti presso strutture di ricovero di post-acuzie, dimissione dei pazienti che possono rientrare al proprio domicilio in isolamento fiduciario, progressiva liberazione delle aree di degenza e sanificazione periodica delle stesse”.
Un ospedale in quarantena, o quanto meno parte di esso, e con molti interventi già programmati rinviati ad altra data. “Abbiamo scritto alla Regione per chiedere chiarimenti sul numero di operatori sanitari contagiati e il loro stato di salute – conclude la responsabile di Nursing Up per il Lazio, Laura Rita Santoro – ma non riusciamo ad avere informazioni né dall’ospedale né dalla Asl né dalla Regione, solo comunicazioni laconiche che girano intorno ai fatti. Così si finisce per alimentare dubbi e paure, che vengono puntualmente strumentalizzate dai no vax”.
ASL RM2: al S. Eugenio situazione sotto controllo
“La situazione presso l’Ospedale Sant’Eugenio non desta preoccupazione, al momento si sta completando l’indagine epidemiologica e nessuno dei positivi presenta situazioni complicate grazie alla copertura vaccinale. Se fosse accaduto un anno e mezzo fa con molta probabilità sarebbero stati ricoverati. Le misure previste dai protocolli sono scattate tempestivamente, sia per quanto riguarda le sanificazioni degli ambienti, che per il contact tracing. I servizi dell’ospedale sono tutti regolarmente funzionanti. Non c’è alcuna situazione di allarme né per i cittadini, né per gli operatori”. Lo comunica in una nota la direzione della Asl Roma 2. (Zap/ Dire)