L’Istat ha fornito l’ultimo rapporto sul benessere, e secondo questo nel 2020 a Viterbo, solo il 24,8% dei ragazzi compresi in fascia d’età 18-24 anni ha un lavoro. Meglio Frosinone con il 25,8%, Latina 27,4%, Rieti 28,3% e Roma, che con il suo 32,8% supera la media nazionale ferma al 29,7%. Lo studio, pubblicato martedì 7 settembre, è effettuato su tutte le 107 province italiane e sulle città metropolitane.
Un dato già di per sé preoccupante, che diviene allarmante se si pensa alla differenza di genere nella Tuscia. Ebbene sì, perché nella provincia, ancora oggi, il gap tra i giovani uomini lavoratori e le giovani donne risulta importante, attestandosi, rispettivamente, al 31,5% dei primi e al 17,8% delle seconde. Da sottolineare poi che entrambi questi valori sono in calo rispetto al 2019, con il 32,9% e il 18,7%.
Nella recente statistica Istat rientrano i contratti a tempo indeterminato, ma anche quelli annuali, stagionali, e tutte quelle categorie di lavoratori che rappresentano il nuovo mercato salariale. È indubbio, infatti, che l’odierna società si presenti con nuovi assetti e nuovi modelli di business nel mercato del lavoro. Gli effetti nella poca presa di coscienza di moderni assestamenti sono evidenti soprattutto nell’incapacità – e nell’impossibilità – per i giovani, di creare ricchezza, così come nella fuga dalla provincia che li interessa sempre più; in molti casi, si scappa anche dalla stessa nazione.
Sempre l’ultimo rapporto dell’Istituto nazionale di statistica mette in risalto i dati sulla differenza nell’occupazione generale: una crescita per gli uomini dal 2019 al 2020, che hanno visto l’incremento della percentuale di occupati a vario titolo dal 69,2% al 71,8%. Le donne, invece, nella stessa fascia d’età 20-64, si mostrano in decrescita dal 48,3 al 48%. Insomma, un salto importante, allo stesso tempo aggravato e spiegato a fronte, anche, di salari decisamente differenti. Un uomo, dipendente, percepisce un reddito medio di 19.932 euro, una donna di 12.636.
Anche se, in tema di divario di genere, i dati più preoccupanti del Lazio riguardano la Ciociaria. In questa zona, infatti, nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 64 anni, il numero medio degli occupati si attesta al 54,3% degli abitanti. Ma l’occupazione femminile, specie se paragonata ad altre realtà regionali, mostra segni d’allarme. Nella provincia di Frosinone, infatti, solo il 39,1% delle donne nella stessa fascia d’età risulta occupata – mentre nella Regione, la media d’occupazione femminile, si attesta al 55,8%. Le donne con occupazione della Ciociaria, poi, aumentano rispetto al 2019 (38,4%) ma scendono rispetto al passato (41% nel 2015).
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