Nuovo richiamo, il Ministero della Salute ha lanciato l’allerta | Durante l’estate lo mangiano tutti: corri a buttarlo
Il Ministero della Salute l’ha richiamato: di cosa si tratta e perché
Il Ministero della Salute, tra i suoi vari compiti, ha anche quello di verificare che i prodotti alimentari presenti sugli scaffali dei supermercati italiani siano sicuri per la salute di chi li acquista e consuma. Questo lo fa mediante gli Operatori del Settore Alimentare che, se da un lato eseguono controlli campione, dall’altro raccolgono le segnalazioni di aziende produttrici, rivenditori o consumatori.
Tutti gli esiti dei controlli vengono poi pubblicati sulla pagina dedicata del sito del Ministero della Salute, dove si possono leggere i ritiri effettuati dagli OSA, i numeri di lotto e le date di scadenza dei prodotti ritirati e soprattutto le motivazioni.
Di recente, un annuncio di ritiro ha scatenato il panico in tutti i cittadini: d’estate lo consumano tutti, è l’ingrediente perfetto di bruschette e primi piatti. Ecco di cosa si tratta e perché è stato rimosso dal commercio.
L’hanno richiamato: il problema è l’istamina
Uno degli ultimi annunci di ritiri dalle vendite è quello che riguarda i filetti di acciughe del Mediterraneo, commercializzati da Triglia SRL e prodotti da Iconsitt SRL ad Aspra, frazione del comune di Bagheria, in provincia di Palermo. Il prodotto è in vendita in confezioni da 140 grammi l’una e la scadenza è fissata al 27 novembre 2025; il numero di lotto, invece, è il L24 / 148. Il motivo del ritiro è la possibile presenza di istamina oltre i limiti consentiti dalla legge: specifichiamo che non si tratta di una certezza ma di una presunzione.
Gli Osa, comunque, hanno ritirato il prodotto dalle vendite e hanno suggerito a chi l’avesse già comprato di ritornare al punto vendita e riconsegnarlo: qui si avrà diritto a un rimborso o a una sostituzione.
Cos’è l’istamina
L’istamina è un componente azotato presente nell’organismo che, in alcuni casi, può essere presente anche nel cibo. Un esempio è il pesce mal conservato o conservato troppo a lungo, oppure in maniera inopportuna: possono contenerlo per esempio le acciughe, la lampuga, l’aringa, la sardina, il tonno e lo sgombro.
Nel caso in cui si consumi un alimento ricco di istamina, i sintomi possono essere quelli di un’allergia alimentare quindi arrossamento della pelle, nausea e vomito, diarrea, cefalea, vertigini, orticaria, arrossamento del viso o, in alcuni casi, calo della pressione arteriosa.