Occupazione, nel Lazio boom di contratti. Ma vince il precariato
I dati sull’occupazione nella Regione Lazio segnano da una parte un boom di contratti, dall’altra mostrano una regione sempre più precaria
Il rapporto della CGL Lazio, pubblicato oggi sulle pagine del Messaggero, sull’occupazione nella nostra Regione fotografa un aumento dei posti di lavoro, 300 mila più nell’ultimo anno. Ma di questi, molti restano a tempo determinato.
L’effetto di crescita è da accreditare alla forte spinta post pandemica che nel corso del 2022, anno cui fa riferimento il rapporto, ha prodotto quasi due milioni di contratti di lavoro.
Attenzione però, parliamo di nuovi contratti non posti di lavoro. La differenza parrebbe da poco ma non lo è: per contratti si intendono anche i rinnovi o le nuove assunzioni a seguito di interruzione di contratto a tempo. I posti di lavoro sono, invece, le occupazioni stabili.
Posto garantito nel 2022 “solo” per 775 mila persone, un balzo in avanti del 12 per cento rispetto all’anno precedente.
A Roma e nel Lazio, insieme alla crescita dei contratti cresce il precariato con un tasso di contratti a tempo del 66 per cento e un 22 per cento di collaborazioni, interinali, apprendistati.
Occupazione nel Lazio: ecco i lavori più richiesti
Al primo posto nelle richieste le occupazioni legate al settore dei servizi alla persona, boom di assunzioni per badanti, infermieri ma anche estetisti. Sul podio anche la ricerca di personale nel settore pubblico e per la sanità.
Quello dell’occupazione nel settore sanitario, peraltro è un problema che rischia di esplodere da qui a poche settimane, come denunciano molte associazioni di medici di famiglia.
Bene anche per chi cerca lavoro nel settore del turismo e della ristorazione, male per i clienti perché anche lì il personale non si trova creando disagi ai turisti.
Il 2023 apre nel segno dello scorso anno, l’occupazione cresce ancora
Nel primo trimestre, e con il Pil in aumento dello 0,6 per cento rispetto a tre mesi prima, i nuovi contratti di lavoro sono stati 471.510, licenziamenti e dimissioni 397.712. Soprattutto, tra gennaio e marzo, hanno trovato una collocazione 252.450 persone a fronte dei già citati 471mila rapporti.
La percentuale di contratti a tempo indeterminato della regione Lazio si ferma al 11,3 per cento contro una media nazionale del 15. Un bel divario.