IL GDPR, acronimo del regolamento europeo per il trattamento dei dati personali, da quando è entrato in vigore mantiene purtroppo nel nostro paese alcune “zone d’ombra”. A fare luce almeno sul mondo editoriale e dei media è stato l’Ordine dei Giornalisti del Lazio che, su iniziativa di Maurizio Lozzi, Consigliere Regionale Pubblicista, ha deliberato al riguardo per tutelare le testate giornalistiche. Lo abbiamo sentito per saperne di più.
Come è nata Consigliere l’idea di invitare le testate giornalistiche ad adempiere a questo regolamento comunitario?
Più che un’idea è un obbligo di legge, per il quale avevo sollecitato anche la precedente consiliatura ordinistica, senza però ottenere attenzione all’argomento. E così, dopo la mia rielezione alla carica di Consigliere Regionale ho riproposto l’argomento che stavolta, grazie alla presidenza del collega Guido D’Ubaldo, ha raccolto l’interesse dell’intero Consiglio che ha votato all’unanimità.
Ma in pratica a quale obbligo normativo devono adempiere le testate giornalistiche?
Fermo restando che debbono armonizzarsi all’intero GDPR per essere, come si dice in gergo tecnico, “in compliance” ed evitare così possibili sanzioni da parte del Garante, stando alla Delibera dell’Autorità stessa del 29 novembre 2018, tutte le testate giornalistiche e non solo quelle della nostra regione sono tenute ad indicare “fra i dati della gerenza il responsabile del trattamento al quale le persone interessate possono rivolgersi per esercitare i diritti previsti dal regolamento”.
Quindi non più solo il nome del Direttore responsabile, la registrazione al Tribunale competente per territorio e le altre gerenze, ma ora anche il nome di chi per conto della testata è tenuto a tutelare la sensibilità dei dati personali?
Si è così. Infatti la norma al completo è stata pubblicata già dal 4 gennaio di tre anni fa sulla Gazzetta Ufficiale n. 3, ma da allora si contano sulle dita di una mano le testate che hanno osservato il disposto normativo. Quindi è bene e – soprattutto – necessario che al più presto vi si armonizzino in virtù delle regole deontologiche relative al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica già pubblicate ai sensi dell’art. 20, comma 4, del Decreto Leg.vo 10 agosto 2018, n. 101.
Doverose e particolarmente attente le indicazioni fornite da Maurizio Lozzi, Consigliere Regionale Pubblicista dell’Ordine del Lazio, membro del Gruppo di lavoro per la privacy nel giornalismo e nell’informazione dell’Associazione nazionale Federprivacy.
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