Omicidio Acilia, vittima incensurata, fratello nel giro della droga: c’è un nesso?
La vittima era un salumiere senza problemi con la Legge, ma il fratello è coinvolto nel giro dello spaccio
Omicidio Acilia, il cruento mistero si infittisce ora dopo ora. Adesso ha un nome il corpo del 48enne trovato cadavere ieri mattina 14 febbraio ad Acilia, Roma in una pozza di sangue. Paolo Corelli era un salumiere ma è stato ucciso con una raffica di colpi di pistola, come in un regolamento di conti.
La vittima, che lavorava nel reparto salumi di un supermercato, era molto conosciuto ad Acilia e Fiumicino e tutti lo descrivono come una brava persona, un padre di famiglia senza problemi particolari. Come si concilia questo stile di vita con il brutale omicidio?
Omicidio Acilia, l’ombra della droga?
Paolo Corelli è stato ucciso da una scarica di proiettili proprio sotto casa sua all’alba del 14 febbraio. Gli inquirenti si chiedono se la vittima conoscesse il suo killer. C’è poi l’interrogativo del movente, forse un regolamento di conti. Le forze dell’ordine hanno raccolto i filmati da eventuali telecamere della zona e stanno esaminando lo smartphone della vittima per ricostruire la cronologia degli ultimi incontri, telefonate e messaggi che possano essere rilevanti al fine di dare un volto al suo assassino.
Secondo alcune testate ci sarebbe però un ombra nella vita della vittima: mentre il suo nome non era noto alla Legge, quello del fratello sì, infatti è ai domiciliari per droga. Che i due fatti siano legati?
Si tratta naturalmente solo di ipotesi, mentre gli investigatori proseguono nelle indagini.