Omicidio Alatri, sotto esame l’iPhone dell’indagato per la morte di Thomas Bricca
L’iPhone dell’indagato è stato inviato al Racis per ricostruire tutti gli spostamenti del 22enne la sera del 30 gennaio
Esaminare il telefono di Mattia Toson, il 22enne accusato dell’omicidio di Thomas Bricca, lo studente 19enne morto a seguito di un colpo di pistola il 30 gennaio scorso ad Alatri, in provincia di Frosinone. E’ la strada intrapresa dalla Procura di Frosinone per raggiungere al più presto la soluzione del caso che sta tenendo con il fiato sospeso tutta la comunità di Alatri e dintorni. Il 22enne è l’unico indagato per la morte di Thomas Bricca.
ll Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche (Racis) è la struttura preposta a soddisfare le richieste di indagini tecnico-scientifiche di polizia giudiziaria dai reparti dell’Arma dei carabinieri, della magistratura e delle altre forze di polizia.
Ebbene, la Procura ha affidato al Racis lo studio del telefonino dell’indagato (un iPhone 12) per tentare di recuperare dalla memoria interna i messaggi scritti e audio cancellati dal ragazzo nei giorni scorsi.
I carabinieri specializzati in indagini tecnico-scientifiche sono in grado di ritrovare, riavere i messaggi cancellati dalla memoria interna, si potranno ascoltare le conversazioni del 30 gennaio, il giorno dell’omicidio e dei giorni immediatamente successivi.
L’esame dell’Iphone usato da Mattia Toson, l’esito dell’esame, potrebbe portare alla svolta del caso.
Le celle telefoniche del Comune di Alatri non hanno dato un contributo alle indagini, per capire se il telefono avesse agganciato le celle telefoniche vicine al luogo del delitto. Quindi gli sforzi degli inquirenti sono concentrati sugli elementi nascosti all’interno del dispositivo mobile, per ripristinare i movimenti, gli spostamenti del 22enne la famigerata sera del 30 gennaio.
Il giovane indagato ha fornito un alibi ai Pm: all’ora del delitto sarebbe stato a cena con una famiglia presso un agriturismo di zona, per la festa di un compleanno. Ma alcuni presenti alla cena hanno testimoniato che Mattia quella sera arrivò in ritardo, intorno alle ore 21, precisamente mezz’ora dopo l’agguato mortale avvenuto nel cuore di Alatri. Manca mezz’ora, un vuoto di 30 minuti su cui sta indagando la Procura di Frosinone.
Ci sono persone che hanno raccontato di aver visto Mattia arrivare presso la struttura ricettiva piuttosto agitato, turbato, con uno stato d’animo non proprio consono a una festa di compleanno.