Bagno di folla e grande commozione per i funerali dell’avvocato Mario Piccolino, ucciso barbaramente a Formia con un colpo di pistola. Le esequie si sono svolte presso la chiesa di San Giovanni Battista, alle quali hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni, come il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Riguardo il primo cittadino di Formia, inquietante è l’osservazione fatta dal fratello dell’avvocato, Marco: “Il colpo che ha ucciso mio fratello – ha ammonito – è un avvertimento a quello che questa amministrazione sta facendo per invertite una rotta. Quindi stategli vicino“. Da parte sua, il sindaco ha di fatto confermato la teoria del fratello del 71enne: “All’uccisione di Mario – ha affermato Bartolomeo – si può attribuire anche questo significato. Qui tutti sanno che uccidere Mario era come uccidere me. Lui si rendeva conto che le cose che scriveva erano pericolose“.
“Gli consigliai – ricorda il sindaco – di adottare ulteriori precauzioni ma lui rispondeva sempre in questo modo: ‘Se mi vogliono uccidere lo fanno lo stesso’. Non era inquadrabile ma era preoccupato. Non pensavo che si arrivasse a questo, temevo qualche schiaffo, ma una uccisione proprio no“.
Ricordiamo che le indagini sulla morte dell’avvocato sono ancora in corso e che ufficialmente non è stata ancora individuata una pista ma in città sono tutti pronti a scommettere che i mandanti dell’esecuzione siano le organizzazioni camorristiche. La Polizia di Stato, comunque, ha diffuso un comunicato nel quale stigmatizza le ipotesi investigative “non prive di dettagli particolareggiati, che in nessun modo hanno origine dagli ambienti di polizia giudiziaria”. “In particolare – si legge in un comunicato – si evidenzia come le congetture relative al tipo di pistola utilizzato, alla traiettoria del proiettile, alla presunta descrizione dell’autore dell’omicidio, non sono assolutamente riconducibili a notizie fornite dagli investigatori“.
“La titolarità delle indagini – chiude la nota – è della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che coordina le attività eseguite dalla Squadra Mobile di Latina. Allo stato non viene esclusa alcuna pista investigativa. Eventuali dichiarazioni attribuite a consulenti di parte o periti non possono in alcun modo essere riconducibili a investigatori della Polizia di Stato”.
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