Omicidio Gilberta Palleschi, l’uomo fermato ha confessato
Si tratterebbe di una persona originaria di Sora
E' un muratore di Sora l'assassino di Gilberta Palleschi. L'uomo ha confessato il delitto ai Carabinieri della stazione locale. Come riferito dal legale della famiglia Palleschi, è stato lui a rivelare che il corpo privo di vita dell'insegnante si trovasse in una sorta di cava a Campoli Appennino. Nel corso della serata vi terremo aggiornati sui dettagli di questa
AGGIORNAMENTO ORE 18.15: L'agenzia Ansa riferisce che il muratore, un 43 enne, secondo l'accusa ha ucciso a calci e pugni la donna che ha reagito ad un tentativo di stupro. Poi ha occultato il cadavere e il giorno dopo è tornato sul luogo dove lo aveva nascosto tentando di avere un rapporto sessuale.
AGGIORNAMENTO ORE 20:
Alle 7.30 circa di questa mattina, hanno spiegato poi i Carabinieri, a Sora, i militari del reparto operativo del comando provinciale di Frosinone, unitamente a quelli della locale compagnia, al termine di una complessa ed articolata attività investigativa intrapresa e condotta a seguito della scomparsa della signora Gilberta Palleschi avvenuta lo scorso 1 novembre, hanno rintracciato e fermato un 43enne del luogo. L' uomo è stato accompagnato presso il comando compagnia di Sora per approfondire la sua posizione circa particolari aspetti investigativi emersi a suo carico. In particolare, è emerso da diverse fonti investigative che sul luogo e nell''arco temporale della scomparsa la presenza di una autovettura similare a quella di sua proprietà' (una Nissan Micra di colore scuro). Lo stesso è stato quindi attenzionato anche in virtù di precedenti specifici per violenza sessuale emersi a suo carico.
Si è accertato, inoltre, che il suo cellulare aveva agganciato una cella telefonica situata poco distante la località interessata, e un testimone ha collocato sempre sul posto una autovettura di piccola cilindrata di colore scuro mentre un uomo era intento a chiudere forzatamente il portabagagli. Presso il comando Arma di Sora, nel corso degli ulteriori approfondimenti investigativi, sono emersi forti indizi circa la sua colpevolezza riconducibile ad una ricostruzione della sua presenza nella località in parola poco credibile. Tali incertezze, unite alla sommatoria di tutti gli altri indizi emersi a suo carico hanno fatto divenire sempre più credibile il suo coinvolgimento nella vicenda.
Alla richiesta di ulteriori notizie e precisazioni per giustificare la sua presenza in quel giorno e in quella fascia oraria nella località San Martino, volontariamente l' uomo ha ammesso di aver tentato un approccio nei confronti della donna per fini sessuali e, all' energica reazione della stessa, l' ha aggredita facendola cadere a terra per poi colpirla violentemente alla testa, dopodiché l' ha caricata nel portabagagli della propria autovettura e l'ha occultata, ormai cadavere, in una località impervia sita nel comune di Campoli Appennino. I vestiti, invece, e parte della tappezzeria della propria autovettura li ha nascosti in altre due distinte località, lontane tra esse con l' intento di occultare le prove a suo carico.
Le immediate ricerche condotte nei luoghi indicati dal fermato, hanno permesso effettivamente di rinvenire in zona boschiva ed impervia, all' interno di un canalone, sul letto di un rivo fluviale al momento secco, ad una profondità di oltre 100 metri dalla sede di una strada sterrata, il corpo di Gilberta Palleschi. Gli indumenti e le parti di tappezzerie sono stati, invece, rinvenuti, in località Fossa Majura e presso l'ex discarica comunale di Campoli Appennino, sempre zone impervie e boschive difficilmente raggiungibili e particolarmente isolate. All' esito di tali risultanze l' uomo è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto. (Com/Rel/ Dire)