Cronaca

Omicidio Madeddu, confessa il panettiere arrestato: ho ucciso per gelosia

Angelo Brancasi, panettiere 43enne di Sant’Anna Arresi, ha confessato nella notte l’assassino di Alessio Madeddu, lo chef 52enne di Teulada, in Sardegna, trovato senza vita ieri, giovedì 28 ottobre, davanti al suo locale “Sabor’e Mari”, al porto vecchio. L’omicida, davanti al pm Rita Cariello ha raccontato di aver ucciso a colpi di accetta Madeddu per motivi passionali ed è stato arrestato.

L’omicidio

Angelo Brancasi è stato inchiodato dalle riprese delle telecamere della zona. Secondo i carabinieri, l’omicidio è avvenuto mercoledì intorno alle 22:00. Il killer ha raggiunto Porto Budello a bordo della sua auto, ha bussato alla porta del ristorante per parlare con lo chef. Voleva un chiarimento in merito a una presunta relazione clandestina della moglie. I due hanno iniziato a litigare, poi la discussione è degenerata. Il panettiere avrebbe a quel punto estratto dalla tasca un grosso coltello che aveva portato con sé, colpendo ripetutamente lo chef Madeddu, il quale ha tentato di sottrarsi a quella furia cercando riparo verso casa, inutilmente.

La ricostruzione

Le numerose tracce di sangue trovate sul posto, che hanno portato inizialmente a pensare all’opera di un gruppo di persone, confermano la ricostruzione. Il panettiere sarebbe anche salito a bordo della propria auto travolgendo lo chef che, per difendersi, gli ha lanciato contro una pietra, sfondando uno dei vetri. Alla fine è crollato a terra. Il panettiere è fuggito a tutta velocità, lasciando sull’asfalto i segni degli pneumatici e il copri cerchioni dell’auto.

Il movente: la gelosia

Come anticipato da L’Unione Sarda, l’uomo avrebbe confessato il delitto raccontando agli investigatori di aver ucciso lo chef perché geloso della moglie che lavorava al ristorante e con la quale la vittima avrebbe avuto una relazione. Madeddu famoso per la sua partecipazione al programma “4 Ristoranti” con Alessandro Borghese, è balzato alle cronache per aver aggredito i Carabinieri con una ruspa la sera del 2 novembre 2020. Atto per il quale aveva ricevuto una condanna per tentato omicidio.

Livia Maccaroni

Dopo la maturità al Liceo Classico Statale “Dante Alighieri” di Anagni, si iscrive al dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell’Università di Roma “La Sapienza”. Conciliare la passione per la letteratura e per la scrittura con il suo profondo interesse verso la politica è la sua massima aspirazione.

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