Trent’anni per l’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, 24 anni per il figlio Marco e 21 per la moglie Annamaria. Sono le richieste di condanna della pm Beatrice Siravo nel processo per l’omicidio di Serena Mollicone, in corso davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Cassino.
”Marco, Franco e Annamaria non soltanto hanno concorso attivamente a uccidere Serena Mollicone ma sono tutti titolari di una posizione di garanzia” come ”i Ciontoli nell’omicidio di Marco Vannini’, ha sostenuto la pm Carmen Fusco nel corso della requisitoria del processo per l’omicidio della giovane di Arce uccisa nel 2001.
”Il delitto di omicidio accomuna tutti i componenti della famiglia Mottola”, ha sostenuto Fusco. ”Serena se immediatamente soccorsa si sarebbe salvata ma muore per effetto di una condotta attiva, perché i Mottola tutti presenti e tutti concordi sul da farsi, davanti a una ragazza svenuta ma viva, le ostruiscono le vie aree e le chiudono il capo con un sacchetto di plastica e con il nastro adesivo’‘, ha sottolineato.
La pm Siravo ha chiesto 15 anni per il luogotenente dei carabinieri Vincenzo Quatrale e 4 anni per l’appuntato dei carabinieri Francesco Suprano.
”Serena ha avuto un colpo alla testa ed è sopravvissuta, aveva riportato un trauma importante ma non letale. Si sarebbe potuta salvare ma è stata soffocata con un nastro adesivo che le ha avvolto la bocca ed è stata finita”, ha detto dal canto suo davanti alla Corte d’Assise di Cassino la pm Siravo, nel corso della requisitoria del processo, citando la superperizia di Cristina Cattaneo, medico legale che dirige il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università di Milano.
La superperizia della Cattaneo è stata decisiva per la riapertura delle indagini e il successivo processo.
La giovane vittima, secondo quanto ricostruito dalla pm, avrebbe ricevuto il colpo alla testa intorno alle 11.30 e sarebbe morta dopo 5 ore di agonia.
“Giustizia per Serena è l’unica cosa che chiediamo“, ha detto Consuelo Mollicone, la sorella di Serena.
“Siamo innocenti, questo non cambia”, sono le parole pronunciate da Franco Mottola, lasciando l’aula del Tribunale di Cassino. (Adnkronos)
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